La Nuova Sardegna - Cellino, un futuro al Massimo

La Nuova Sardegna - Cellino, un futuro al MassimoTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Giacomo Morini
lunedì 18 aprile 2011, 09:07Primo piano
di Giampaolo Gaias

Lo stadio e l’exploit in Lega, Ceppelini, El Kabir e i rinnovi di Biondini e Cossu. Più la trasferta a Sassari. Musicale, stavolta. Massimo Cellino sul tema glissa. Il patron risponde al rientro da Milano, venerdì. E’ felice per il boom di Davide contro Golia: “In Lega c’è stata una svolta epocale”. E il concerto? Ormai è certo. I “Maurilios”, la band del patron rossoblù, a maggio suonano al “Verdi”.
-Rock e beneficienza.
«Il nord Sardegna è molto vicino al Cagliari, ci hanno coinvolto in un’opera di solidarietà, per noi è motivo d’orgoglio partecipare».
- Eagles e Deep purple. Assoli di Gibson e pallone. Una storia da scrivere. Come quella con i tifosi.
«Se nel sassarese ci sono molti juventini la colpa è anche nostra che non li abbiamo messi al meglio per tifarci. Il Cagliari è della Sardegna, la tifoseria del nord è presente e costituisce un tesoro. Il nuovo stadio risponde anche a loro».
- Karalis Arena, impianto che guarda al futuro. Con l’Enac che mostra i muscoli e la Regione che accelera. Cellino lo sa: è la sua puntata più importante.
«Faccio ammenda: ho detto di una burocrazia infernale. Ma ora, negli assessorati regionali all’ambiente, urbanistica e sport, dai funzionari ai dirigenti, ho trovato disponibilità e competenze.
- Qual è lo stato dell’arte?
«Abbiamo spostato la struttura dalla zona delle piste a quella dell’aerostazione. L’istruttoria sarà più agile anche per la valutazione di impatto ambientale. Sono fiducioso».
- Vito Riggio, presidente Enac, è stato chiaro: lo stadio a Elmas è pericoloso.
«Nelle varianti proposte alla Regione abbiamo inserito anche le valutazioni sulla sicurezza. Se lo stadio fosse pericoloso, dovrebbe esserlo anche la zona arrivi e partenze.

Procediamo nel rispetto delle regole.
- Sui tempi, si parla di settembre per i lavori di urbanizzazione e di dicembre per l’impianto. E’ così?
«Nei giorni scorsi ho visitato i cantieri a Roma, in Germania e in Liguria dove stanno costruendo la struttura: le capriate di copertura sono pazzesche. Lo stadio è prefabbricato a moduli in fibre di carbonio e acciaio, i pannelli sono frutto di brevetti esclusivi, anche i gradoni sono innovativi. Uno stadio che può essere ampliato di 10 mila posti con due mesi di lavoro».
- Pagherà lei i lavori di viabilità?
«Sì, era questo l’accordo col comune di Elmas. Anche se con le modifiche si passa da due milioni di euro a otto. E non ci sarà cemento, come nello stadio della Juve, perché più della metà dell’area sarà parco. Anche ad Assemini potevo costruire 200 mila metri cubi di residenziale e ho fatto un campo da golf e tanto verde».
- Eppure, il Cagliari lascia la città...
«Mi è dispiaciuto andar via ma non ho avuto scelta. Poi, Elmas è nell’area urbana. Mi auguro che il nuovo sindaco di Cagliari non perda l’occasione per riqualificare l’area del Sant’Elia: potrebbe sorgere un parco attrezzato».
- Voltiamo pagina. Cos’è successo in Lega?
«I quindici club medio-piccoli hanno formato un blocco vincente: crolla il principio dei meriti e passa il principio del “doppio tifoso”. Un disegno nuovo dei bacini di utenza disciplina circa 200 milioni di euro dei diritti tv».
- E siamo al Cagliari. A salvezza acquisita, si frena?
«No. I giocatori dicono che gli altri hanno l’acqua alla gola: sono retrocesso due volte, ho preso calci in faccia e nessuno ci ha regalato niente».
- Presidente, Biondini e Cossu rimangono?
«Sì, se loro non decidono altrimenti. E non conta che siano in scadenza nel 2012. Conti ha rinnovato tre volte. Cossu sa che meglio gioca più guadagna. E così Biondini. L’intesa è reciproca e guarda al nostro futuro».
- A proposito di futuro, El Kabir e Ceppelini sono pronti?
«Abbiamo chiuso in fretta l’acquisto rischiando, sono promettenti ma devono affinarsi. Se ho visto bene, precedendo vari club, ho preso due giocatori molto interessanti a prezzi da Cagliari».