La maledizione del numero 10

La maledizione del numero 10TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Liggi/TuttoCagliari.net
martedì 14 ottobre 2014, 18:53Altre notizie
di Giancarlo Cornacchia
Da Lazzari a Joao Pedro passando per El Kabir

E' la maglia desiderata dai "virtuosi" del pallone e tanti campioni l'hanno indossata: da Edson Arantes do Nascimento, in arte Pelè, a sua maestà Diego Armando Maradona, al principe Enzo Francescoli. Negli ultimi anni, però, pare che a Cagliari chi indossi questa maglia (già appartenuta a giocatori del calibro di Greatti, Matteoli e O'Neill) cada in una sorta di torpore calcistico: è stato il caso, per esempio, di Andrea Lazzari, nell'isola nel triennio 2008/2011. Dopo le prime due ottime stagioni agli ordini di Allegri, la mezz'ala rossoblù è protagonista di prestazioni pessime, quasi al limite dell'irritabilità, tant'è vero che la società rossoblù non si strappò di certo i capelli quando si trasferì a Firenze nell'estate 2011. La stagione successiva chiede ed ottiene quella maglia l'attaccante marocchino Moestafa El Kabir, arrivato dalla Svezia con i galloni di "nuovo Ibrahimovic". Il suo esordio è da sogno: goal alla Roma alla prima giornata a tre minuti dal suo ingresso in campo e Cagliari che espugna per 1-2 l'Olimpico. Da quel momento in poi solo un lungo calvario fatto soprattutto di problemi fisici (oltre a quelli caratteriali) causati da una malformazione dentaria diagnosticata mesi dopo. RIsolte le problematiche El Kabir ha diverse opportunità per mettersi in mostra in campo, ma le fallisce miseramente. La goccia che fa traboccare il vaso e che suggeriscono al sodalizio rossoblù di rispedire il giocatore al mittente sono le cinque giornate di squalifica comminate dal giudice sportivo a seguito di qualche espressione irriguardosa rivolta all'arbitro dopo un incontro giocato con la formazione primavera.

Qualcuno forse si accorge della triste coincidenza e nella stagione 2012/2013 nessuno "rivendica" il numero dieci. Ci pensa nella stagione 2013/2014 il macedone Agim Ibraimi, acquistato dal Maribor per sostiuire il partente Thiago RIbeiro Cardoso. Il buon Agim ha classe, con il pallone ci sa fare, ma spesso e volentieri il campionato italiano si dimostra troppo complicato per lui. L'unica piccola soddisfazione arriva a qualche giornata dalla fine quando realizza con un perfetto calcio di rigore il goal che consente al Cagliari di mettere l'ipoteca sulla salvezza. Arriviamo alla stagione attuale in cui, nonostante siano passate solo sei giornate, sono già due i giocatori che si sono avvicendati il numero dieci: Adryan Olivera Tavares e Joao Pedro Geraldino dos Santos Galvao. Il primo, tanta classe inespressa, ha fatto appena in tempo ad indossare la maglia in occasione della presentazione della squadra per poi fare le valigie e trasferirsi in terra albionica dal suo mentore Massimo Cellino, mentre il secondo risulta al momento essere ancora un elemento misterioso fatto di grinta innegabile, ma anche di palesi lacune che hanno trovato pure una sorta di sfogo nella bordata di fischi in occasione della partita interna contro il Torino. La speranza dei tifosi è quella che il tempo permetta all'attuale numero dieci rossoblù di spezzare l'incantesimo che da qualche anno accompagna curiosamente questa maglia.