Gli avversari - Analisi del Catania

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sabato 23 agosto 2014, 08:41Avversari
di Giancarlo Cornacchia
Attenzione ai cambi tattici di Pellegrino

Oggi si inizierà a fare sul serio. Dopo la pesante preparazione fisica pre-campionato il Cagliari affronterà il Catania in un incontro valido per il terzo turno di Coppa Italia. La formazione etnea è una nobile decaduta in cadetteria dopo gli anni di splendido calcio espresso con Montella prima e Maran poi. Nello scorso turno ha eliminato, seppur di misura, l’ottima formazione del Sud Tirol. Quali sono le peculiarità dei siciliani? Scopriamole insieme.

Modulo tattico: Maurizio Pellegrino, nonostante sia un trainer giovane, ha le idee ben chiare su come la sua squadra deve affrontare le partite. Il tecnico del Catania pretende tanta concentrazione e determinazione, lottare su ogni pallone, ed imporre il proprio gioco. Difficilmente apporterà sostanziali modifiche al 4-3-3 da anni applicato dal Catania e conosciuto praticamente a memoria dai giocatori. Ma attenzione: spesso e volentieri il tecnico lavora sul cosiddetto cambio tattico in corsa, passando ad uno speculare 4-2-3-1. I due mediani, Almiron e Rinaudo su tutti, fanno scudo di fronte alla difesa, consentendo al neo acquisto Michal Chrapek di avanzare il proprio raggio di azione sulla trequarti, allineandosi ai due attaccanti esterni, nella fattispecie Rosina e Martinho. Questa mossa consente alla punta centrale, l’esperto Emanuele Calaiò, di agire liberamente sia nell’andare a rete che nell’aprire varchi decisivi per gli esterni.

Punti di forza: il Catania non molla mai di un centimetro. E’ questo la dice lunga sulla squadra che il Cagliari si troverà di fronte. L’idea di impostare la partita sulla difesa non piace agli etnei che attaccheranno i rossoblù sin da subito, forti di un buon collettivo e della motivazione di tornare subito nella massima serie. A centrocampo si gioca da duri con elementi di grande esperienza, ma soprattutto grinta come l’ex Juventus Almiron ed il mastino Rinaudo. Il tridente d’attacco è formato dal neo acquisto Rosina, Calaiò e l’ex scaligero Martinho; un trio capace di fondere tecnica, rapidità e soprattutto goal. Grande sicurezza nel settore destro con un altro argentino, Peruzzi. Tutto da scoprire l’ultimo arrivato, Sauro, di cui si dice un gran bene.

Punti deboli: la difesa, per quanto esperta con Spolli e Rolin, non eccelle certo in rapidità e spesso viene bucata con incursioni rapide. La recente partenza di Francesco Lodi ha aperto una falla non indifferente nella zona nevralgica del campo. Il centrocampista mancino, accasatosi al Parma, era probabilmente l’unico vero cervello della formazione etnea. Sia i succitati Almiron che Rinaudo, se aggrediti, sono spesso soggetti al nervosismo, basti pensare che il secondo ha collezionato qualcosa come 31 cartellini gialli e ben 4 rossi nella sua esperienza in Argentina.

La stella: dopo la partenza di Lodi e soprattutto di Bergessio non può che essere lui, Alessandro Rosina. “Rosinaldo”, come veniva chiamato ai tempi della sua permanenza a Torino, ha grande esperienza, tecnica raffinata e probabilmente, se escludiamo una breve, ma vincente parentesi nello Zenit San Pietroburgo, ha raccolto decisamente meno di quanto avrebbe meritato. Lo scorso anno il Siena pendeva quasi esclusivamente dalle sue giocate. Le sue ottime doti di palleggio lo rendono abile nel dribbling e capace di giocare indifferentemente come trequartista, seconda punta o esterno d’attacco di un tridente.

Il bomber: per un’immediata risalita in serie A Pulvirenti ha chiamato a se un attaccante esperto e prolifico. Il suo nome è Emanuele Calaiò, vecchio pallino dell’ex patron rossoblù, Cellino, che a più riprese ha provato a portarlo a Cagliari. Fisicamente non possente, ma grandissima capacità di giocare spalle alla porta per ricevere palloni o aprire spazi per i compagni, grazie anche ad un’ottima elevazione. L’ideale, insomma, per sfruttare i colpi di genio di Rosina. Ha grandissima voglia di riscatto: quel rigore sbagliato a Marassi contro la Juventus a qualche minuto dalla fine brucia ancora.