Auguri Jefe, Diego Lopez compie 42 anni

Auguri Jefe, Diego Lopez compie 42 anniTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca
lunedì 22 agosto 2016, 17:38Ex rossoblù
di Redazione TuttoCagliari.net
fonte di Federico Ventagliò
L'ex capitano del Cagliari spegne le candeline: una vita in rossoblù con l'Uruguay nel cuore

Da diciotto anni è diventato un sardo, un rossoblù nell'anima. Sbarcato nell'Isola insieme all'inseparabile compagno, amico e "fratello" Abeijon, Diego Lopez diventa rossoblù nel settembre del '98: “Dire che sono felice è poco, l'Italia era il mio sogno”, le sue prime parole in «itagnolo» all'aeroporto di Elmas. Silenziosamente vive in sordina la prima stagione, in perfetto stile Lopez, prima di inanellare 314 presenze in campionato, una sola in meno di Riva, ritagliandosi un posto nella storia del Cagliari e nel cuore della tifoseria, gara dopo gara, contrasto dopo contrasto.

Una sintonia col popolo sardo dettata dall'affinità col suo carattere schivo e riservato. Eredita da Suazo la fascia da Capitano durante il triennio '07-'10 prima di cederla a Conti, ma giova ricordare che nella Coppa America '99 in due circostanze è stato Capitano della Celeste negli incontri con Colombia e Paraguay, e per 39 volte complessive ha cantato l'inno «Orientales, la patria o la tumba», trionfando al Centenario nel '95 insieme a Francescoli, Herrera e Fonseca per la vittoria della «Copa». Un legame granitico col suo Paese di origine tanto da indurlo ad affermare -a un noto giornalista sportivo sardo che gli chiedeva quale Nazionale tifassero i suoi figli: «Indossano la maglia di Suarez e quella di Forlan».

Col Cagliari in campionato sono sette i gol realizzati da Diego – Napoli e Roma le vittime più illustri- , ai quali vanno aggiunte le marcature in Coppa Italia ai danni di Inter e Modena. Appese le scarpette, Cellino gli fa bruciare le tappe, affidandogli la prima squadra dopo due brevi esperienze con Allievi e Primavera, tirocinio che sembrava dovesse protrarsi più a lungo. Subentrato a Ficcadenti, ecco che anche in tuta si rivela utile alla causa rossoblù, conducendo il club a una tranquilla salvezza, con alcuni squilli eclatanti come il 4-2 in casa della Roma e l'anno successivo ancora un pareggio a reti bianche nell' Olimpico giallorosso e due prestigiosi 1-1 nella San Siro nerazzurra e al Franchi di Firenze. Oggi Diego spegne 42 candeline, età che sembra lasciare spazio alla speranza che un domani quella panchina di nuovo «debba» essere sua.