C'eravamo tanto amati: Alessandro Matri e Mauricio Pinilla

C'eravamo tanto amati: Alessandro Matri e Mauricio PinillaTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 6 novembre 2014, 20:48Ex rossoblù
di Giancarlo Cornacchia
Domenica sfida contro i due grandi ex

Hanno mantenuto il profumo del mare e i colori rossoblù. Alessandro Matri e Mauricio Pinilla ora guidano l'attacco del Genoa e domenica nel lunch match affronteranno il loro passato. Due giocatori che al Cagliari devono parte della loro notorietà: il primo fu lanciato nella massima serie da Massimo Cellino, mentre il secondo fu "rilanciato" dopo essere finito nel dimenticatoio di Maurizio Zamparini. Estate 2007, Massimo Cellino e Marco Giampaolo hanno compiuto un duro lavoro di "svecchiamento" della rosa con le cessioni di Esposito, Langella e soprattutto Suazo. Il vulcanico presidente rossoblù li rimpiazza con Larrivey, Acquafresca ed un giovanotto proveniente dal Rimini, via Milan: Alessandro Matri, attaccante dal fisico possente, ma con scarso feeling con il goal, tant'è vero che inizialmente fu inquadrato come la riserva degli altri due compagni di reparto. Esordisce titolare alla prima giornata al San Paolo di Napoli ed è subito goal: lancio di Pasquale Foggia, assist di petto di Michele Fini e destro dell'attaccante che porta in vantaggio i rossoblù. Verrà ceduto alla Juventus nel gennaio 2010 per la bella cifra di 18 milioni di euro (incluso il cartellino di Lorenzo Ariaudo) dopo 125 presenze e 36 goal. Memorabile quello siglato proprio alla Vecchia Signora al Comunale di Torino che consentì ai rossoblù di vincere per 2-3. "Devi stare attento: Mauricio è una testa matta". Con queste parole Maurizio Zamparini mise in guardia il suo amico Cellino nel cedergli Mauricio Ricardo Pinilla Ferrero in prestito con diritto di riscatto.

E' il Gennaio 2012 ed il Cagliari di Ballardini (subentrato a Ficcadenti) non riesce a risolvere il problema del goal con Larrivey, Nenè, Ibarbo e Thiago Ribeiro. Pinilla è un buon attaccante, ma le sue ginocchia sono di cristallo e sovente il suo rendimento è condizionato, dicevano i maligni, da una vita extra-calcistica non proprio irreprensibile. Con il goal ha discreta confidenza, infatti impiega poco ad entrare nel cuore dei tifosi. A fine stagione saranno 8 i centri in a malapena 14 partite, complice il solito infortunio. Durante l'estate bastò una stretta di mano tra i due presidenti e Pinilla diventò totalmente un giocatore rossoblù per la bella cifra di 3,8 milioni di euro. Diverse prestazioni incolori e uno stato di forma spesso precario lo relegarono in panchina, ma non gli impedirono comunque di realizzare 22 goal in due stagioni e mezzo. Diventò una sorta di bestia nera della sua squadra del cuore, l'Inter, a cui realizzò ben 4 reti. Dopo il mondiale verdeoro che lo videro protagonista di una clamorosa traversa al 120' contro il Brasile viene ceduto al sodalizio del patron Preziosi per una cifra vicina ai due milioni di euro. "Al Cagliari dobbiamo tanto", con queste parole i due attaccanti hanno caratterizzato la loro conferenza stampa di oggi.