Alla ricerca di un’identità

Alla ricerca di un’identitàTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 2 ottobre 2017, 09:00Il punto
di Serafino Ghisu

Fino a qualche anno fa le partite tra Cagliari e Napoli regalavano tanto spettacolo ai tifosi delle rispettive squadre e ai calciofili in generale. Erano combattute fino al 90’. Anzi, 90’ più recupero. Oggi il divario tra le due società è maggiore. La squadra campana, infatti, è la principale antagonista della Juventus nella corsa verso lo scudetto. Il Cagliari, invece, lotta per la salvezza.

Ieri, all'ora di pranzo, al San Paolo è andato nuovamente in scena Napoli-Cagliari. Uno spettacolo che ha visto i ragazzi di Sarri giocare il pallone e quelli di Rastelli fermi ad ammirarli. Partita a senso unico, con il Napoli padrone del gioco. Insigne, Callejon, Hamsik e Mertens: i quattro moschettieri partenopei hanno provocato l'emicrania a Dessena e compagni. 3-0 il risultato finale, ma il passivo sarebbe potuto essere ben più pesante se non fosse stato per le parate di Cragno.

Il Cagliari avrebbe potuto fare di più. Le qualità tecniche tra le due compagini sono nettamente differenti, ma alla squadra si rimprovera altro. I rossoblù sono apparsi senz’anima. Senza voglia di lottare, come se il risultato fosse già stato scritto prima dell’inizio della gara. Forse bisognava prendere esempio dall’atteggiamento della Spal che, con una rosa qualitativamente inferiore a quella del Cagliari, ha messo in seria difficoltà il Napoli gettando il cuore oltre l’ostacolo. L’uscita di Sau ha spento quel lumicino di speranza che abitava nei cuori dei sardi di non tornare dal San Paolo a mani vuote: la squadra si è abbassata troppo e Reina è diventato spettatore non pagante.

Dopo la sosta arriverà il Genoa alla Sardegna Arena. Il Cagliari deve ritrovare un’identità, dopo tre sconfitte consecutive. Affinché “Una Terra, un Popolo, una Squadra” diventi un modus vivendi per chi indossa la maglia del Cagliari, non un semplice slogan.