AnnoZero, promesse da marinai

AnnoZero, promesse da marinaiTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Nicolo' Zangirolami/Image Sport
domenica 13 maggio 2012, 21:06Il punto
di Christian Seu
Direttore responsabile di TuttoCagliari.net e già caporedattore di Tuttomercatoweb.com, Christian Seu collabora con l'ANSA. Si è occupato delle vicende della squadra isolana anche per Cuorerossoblu.com, InformazioneSportiva, Real Soccer e Goal.com

E' finita, finalmente. Con lo scialbo zero a zero del Franchi si chiude una delle più tribolate stagioni del Cagliari da un decennio a questa parte. Alle balbuzie tecniche si sono affiancate le magagne fuori dal campo, che hanno messo in evidenza tutti i limiti del corpo dirigenziale. Gli esoneri, la grottesca vicenda legata allo stadio, la gestione di un parco giocatori apparso non all'altezza per puntare al tanto auspicato salto di qualità. E, dulcis in fundo, la pantomima sugli accrediti negati senza ragione, vicenda che ha toccato la redazione di TuttoCagliari in prima persona e che resta tuttora avvolta dal mistero.

Quando negli spogliatoi le ante degli armadietti colpiscono per l'ultima volta lo stipite, è naturale porsi delle domande. Cosa resta da salvare? Poco, onestamente. Il risultato finale, quella salvezza che era l'obiettivo minimo ad inizio stagione e che è stata centrata con tre turni d'anticipo. La continuità di rendimento di Astori e Canini, ad esempio. L'esplosione di Ibarbo e l'acquisto di Pinilla, le uniche facce nuove che abbiano saputo scaldare il cuore dei delusi tifosi rossoblù. Costretti - e passiamo alle dolenti note - a subire l'umiliazione di uno stadio fatiscente, dichiarato inagibile e forse destinato a non ospitare più i beniamini. Infine, l'amarezza delle quattro gare casalinghe giocate a duemila chilometri di distanza, in una Trieste che pure ha accolto a braccia aperte i rossoblù, venendo ripagata dalla pasqua dello scudetto juventino. Al di là delle querelle con le pubbliche amministrazioni (ma siamo sicuri che la colpa sia esclusivamente del Comune? O dell'Enac?) giova ricordare che appena dieci mesi fa il Cagliari lanciava la propria campagna abbonamenti utilizzando come immagine caratterizzante il rendering dello stadio Santa Caterina, con quel claim - 'AnnoZero. Un nuovo stadio per una vecchia fede' - che letto oggi sa tanto di presa in giro. La squadra rossoblù rischia, nel migliore delle ipotesi, di giocare a Quartu, in uno stadio arrangiato, indegno di un campionato di serie A come se non peggio del Sant'Elia. Del progetto Elmas non si parla più, gettato in un oblio che scatena ovvi quesiti.

E le domande non finiscono qui, moltiplicandosi anzi nel momento in cui si passa ad analizzare gli aspetti più squisitamente tecnici. La stagione era iniziata con l'allontanamento di David Suazo e con l'esonero di Roberto Donadoni, poi protagonista di una stagione da record a Parma. Episodi mai spiegati. Così come non è mai stato giustificato l'addio a Davide Ballardini, per il quale il presidente ha parlato genericamente di ''utilizzo non autorizzato di materiale di proprietà della società''. Lecito sarebbe conoscere i motivi del licenziamento del tecnico ravennate, incensato dallo stesso Cellino due mesi prima dell'epilogo. Massimo Ficcadenti non ha convinto, eppure è in lizza per la riconferma. In quel caso, la società avrà il dovere di prendere le opportune decisioni in sede di mercato, fornendo al tecnico di Fermo i giocatori più adatti al tipo di gioco congeniale all'ex allenatore del Cesena.

Già, il mercato. Inevitabile dire che tutto ruota - ancora una volta - attorno alle potenziali cessioni. Astori e Nainggolan appaiono in lista di sbarco, appetiti da top team italiani e stranieri. In attacco, dove appare naturale il riscatto di Mauricio Pinilla, si rischia una nuova rivoluzione: Thiago Ribeiro, Nené e Larrivey sono sul giro d'aria, Marco Sau potrebbe tornare a giocarsi le proprie chance in Sardegna dopo l'esperienza a Castellammare. Quel che è certo è che si annuncia un mercato ricco di incognite, come mai forse negli ultimi anni.