Cagliari, numeri da brividi. Notte da dimenticare per i rossoblù, a Roma toccato il fondo. Paradosso Mina: il suo innesto ha complicato le cose. Resta una sola magra consolazione. E ora come si riparte?

Cagliari, numeri da brividi. Notte da dimenticare per i rossoblù, a Roma toccato il fondo. Paradosso Mina: il suo innesto ha complicato le cose. Resta una sola magra consolazione. E ora come si riparte?TUTTOmercatoWEB.com
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martedì 6 febbraio 2024, 00:50Il punto
di Giuseppe Amisani
Giuseppe Amisani, corrispondente da Cagliari per il Corriere dello Sport-Stadio

Di Giuseppe Amisani


 Nessun tiro degno di nota nello specchio della porta, sofferenza continua in fase difensiva, cross solo dalla trequarti e scarsa capacità di combattere considerato che i falli commessi sono stati inferiore a 10. Numeri che continuano ad essere da brividi per il Cagliari che ha incassato la terza sconfitta consecutiva, quella con il passivo più pesante, ma che soprattutto non ha mai dato l’impressione di essere in partita.

E se nell’ultimo turno le attenuanti della scomparsa a inizio settimana di Gigi Riva potevano in qualche modo giustificare le amnesie contro il Torino, lo 0 a 4 in casa della Roma dovrà necessariamente far riflettere. Perché gli innesti non hanno dato subito l’impatto sperato, con Gaetano che è subentrato con la partita ormai compromessa e Mina che, a qualche qualche corpo a corpo con Lukaku, non è riuscito a dare sicurezza. paradossalmente ha complicato anche le cose visto che il suo innesto ha costretto Ranieri a defilare, nella difesa a 3 (o meglio, a 5) Dossena sulla destra. Limitandogli la possibilità di un reparto che continua a fare acqua da tutte le parti.

Poteva andare anche peggio, se tutte le altre concorrenti per la salvezza, avessero preso il largo. E in questa chiave, la magrissima consolazione è che la situazione non è poi cambiata più di tanto nella graduatoria. La situazione resta critica e a far preoccupare i tifosi isolani è quella patina di apatia che sembra aver colpito la squadra isolana. La manovra fa fatica a decollare. Quando la palla ce l’hanno gli avversari, la sensazione è che qualcosa di pessimo possa accadere da un momento all’altro. E per contro, quando a manovrare, se così si può dire, sono gli isolani, appare chiaro che nessuno sappia bene cosa fare.

L’unico sussulto è riuscito a darlo Luvumbo che, pur avendo rischiato il rosso per un gomito un pò troppo alto a partita ormai chiusa, ha quantomeno provato a saltare il diretto avversario sistematicamente. Guadagnando, però, solo qualche punizione ben lontana dall’area di rigore della Roma.

Sommando tutti gli elementi, ne è venuta fuori una partita senza storia che deve far riflettere. “Non è contro squadre come i giallorossi che il Cagliari deve far punti” verrebbe da pensare. Ma questo rischia di diventare un alibi sentito troppo spesso. Perché, certo, la Roma forse era il peggiore avversario da incontrare in questo momento di grande rilancio, ma la realtà è che in tutto il torneo, non ci sono partite semplici. E mentre le altre lottano con il coltello tra i denti (in un attimo viene in mente la prova del Verona contro il Napoli) affrontando l’avversario di turno al massimo delle possibilità pur, spesso, non riuscendo a raccogliere nulla, il Cagliari passeggia. Niente verticalizzazioni, giocate collettive ridotte all’osso, passaggi continui in orizzontale e lancio lungo sistematico che all’Olimpico sia Petagna che Lapadula sono solo riusciti a guardare. 

Una notte da dimenticare. “Si è toccato il fondo” direbbe qualcuno. Ma questa è una lettura troppo semplice. La vera riflessione da fare è: come si riparte adesso? Dovrà essere bravissimo Claudio Ranieri che sarà costretto a mettere nel cassetto gli abiti da allenatore e indossare quelli dello psicologo per lavorare soprattutto sulla testa e sulla personalità dei suoi ragazzi. Perché in queste condizioni non si va molto lontano. E di sicuro non si conquista la salvezza.