Crisi rossoblù, le colpe vanno divise. E ciascuno (a partire dal capo) faccia il suo per espiarle

Crisi rossoblù, le colpe vanno divise. E ciascuno (a partire dal capo) faccia il suo per espiarleTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 19 dicembre 2012, 08:30Il punto
di Fabio Frongia

Dall'esaltazione per il prodigioso insediamento di una coppia che mischiava modernità (Lopez) con pragmatismo emiliano (Pulga), all’accusa per le ultime disfatte. Il Cagliari sprofonda sotto mille problemi, non solo calcisitici, e allora sul banco degli imputati finiscono anche i due allenatori.

Vittime di una situazione troppo caotica per essere gestita senza errori, ma anche di uno scenario perfettamente in linea con una delle famose “leggi del calcio”: chi sta in panchina è in cima alla lista dei colpevoli da epurare.

I sintomi di una malattia - Nessuna squadra del campionato "vanta" un digiuno da vittoria più lungo dei rossoblù (il 31 ottobre l’ultima gioia, contro il Siena fanalino di coda). Poker di reti subito in tre delle ultime quattro trasferte (Firenze, Udine, Parma). Dall'altro poker - quello di vittorie ormai remote - il Cagliari ha subito 17 reti segnandone solo 5, tutte in trasferta, cogliendo appena 2 punti (0-0 col Catania e 2-2 in casa dell'Inter) su 7 partite giocate.



Le cause - Un'infinità di reti subite, frutto quasi sempre di errori sui calci piazzati (emblematici i gol presi a Firenze e Udine) e disarmante morbidezza nelle marcature (Paloschi e Belfodil ringraziano). Ma gli avversari arrivano facilmente in porta perché già dal principio dell'azione, nella trequarti avversaria, il Cagliari non chiude le linee di passaggio e si astiene totalmente da un pressing coordinato.
Limiti tecnici di alcuni elementi, forma scadente di quelli più rappresentativi e che dovrebbero tirare la "carretta", condizione fisica generale deficitaria, clima interno allo spogliatoio che gli spifferi disegnano non proprio idilliaco. Ci sono abbastanza elementi (e forse manca qualcosa) per capire quanto la situazione rossoblù si faccia preoccupante.

Il caos attorno alla squadra - Colpa di Pulga e Lopez? Probabile, e sarebbe ingenuo non pensarlo. Ma altrettanto sbagliato risulterebbe ricondurre tutti i mali all'inesperienza della guida tecnica. L'impressione che si ha dall'esterno è quella di un clima insopportabile, che ha ormai avvolto giocatori per nulla sereni.
Una situazione che non è cominciata con le sconfitte recenti, e nemmeno con l'inizio di stagione "ficcadentiano". Ormai da mesi la gestione del Cagliari è fatta di strappi, di alternanza tra esaltazione (poca, effimera, episodica) e preoccupazione. Tra quotidianità noiosa e colpi di scena che rischiano di far prendere il classico “coccolone” ai tifosi e provocano reazione incredula a chi non conosce la realtà rossoblù.

Di fronte a tutto ciò, che sta producendo i risultati numerici di cui sopra e una depressione generale non più trascurabile, forse sarebbe auspicabile una guida più salda rispetto a quella che da ieri ha cominciato a incolpare le varie autorità che il Cagliari, come qualsiasi cittadino, sarebbe tenuto a rispettare.