Dieci pensierini post-Juventus, dal 5-5-5 di Ballardini al giubileo rossoblù

Dieci pensierini post-Juventus, dal 5-5-5 di Ballardini al giubileo rossoblùTUTTOmercatoWEB.com
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domenica 15 gennaio 2012, 21:30Il punto
di Christian Seu
Direttore responsabile di TuttoCagliari.net e già caporedattore di Tuttomercatoweb.com, Christian Seu collabora con l'ANSA. Si è occupato delle vicende della squadra isolana anche per Cuorerossoblu.com, InformazioneSportiva, Real Soccer e Goal.com

Ha tirato fuori gli artigli il Cagliari, rigenerato da una pausa (quella natalizia) che serviva come l'aria. Ballardini ha riordinato le idee, ha recuperato un paio di elementi importantissimi (Astori, El Kabir e, a breve, Conti) e ha dimostrato di avere saldamente in mano lo spogliatoio. A Torino, sette giorni dopo la netta affermazione contro il Genoa, la squadra rossoblù ha dato prova di maturità, fermando a domicilio la capolista con una prova gagliarda. Che riviviamo così, enucleando dieci spunti e proiettandoci al prossimo futuro.

10. Dessena, ritorno al futuro
''E' come se non fossi mai andato via'', ha detto appena posato nuovamente piede sull'Isola. Ed è proprio così. Da riserva in una squadra di media classifica di serie B a titolare inamovibile nel massimo campionato: questione di motivazioni, di ambiente, di clima, forse. Daniele Dessena oggi è stato probabilmente il migliore in campo: polmoni - e del resto è questa la sua peculiarità - ma anche qualche giochetto di prestigio non certo proprio di chi più volte in carriera è stato bollato come ''piedi quadrati''. Biondini, professionista esemplare, esulta già sotto la Gradinata nord di Marassi: a Cagliari c'è chi non lo fa rimpiangere.

9. Art-attacco
E' un cubo di Rubik la prima linea rossoblù. Da quando è tornato, Ballardini le ha provate tutte: Ibarbo-Ribeiro, Ibarbo-Larrivey, Larrivey-Ribeiro, tridente con tutti e tre. E ancora, Ibarbo-El Kabir, ora che il marocchino è tornato a disposizione. La sensazione è che qualcosa, in fase di mercato, sia necessario: Larrivey, pur encomiabile per abnegazione, ha dimostrato anche contro il Genoa e persino oggi - quando ha sfoderato una delle migliori prestazioni dal suo approdo all'Isola - tutti i propri limiti. Si vocifera di Pozzi, potrebbe essere la pista giusta.

8. Cinque-cinque-cinque
Eloquente la mimica di Ballardini al momento dell'ingresso di El Kabir: mani aperte e sovrapposte, a indicare la necessità di compattare le linee. Insomma, si difende in dieci dietro la linea della palla, tutti schiacciati: lingue penzoloni e un punto d'oro a portata di mano, il mister ravennate non si è fatto scrupoli estetici, rispolverando praticamente un catenaccio utile a uscire imbattuti dalla tana bianconera. Il 5-3-2 disegnato con l'ingresso di Ariaudo e la rinuncia a Cossu e Larrivey si trasformava in fase di non possesso in un 5-5-0, con Ibarbo sulla destra ed El Kabir a infastidire Pirlo. Al contrario dei giocatori della Longobarda, che non capivano un tubo dello schema di Canà, i rossoblù hanno interpretato perfettamente il canovaccio disegnato dal loro tecnico. Sulla difensiva, per una volta. Evidente, nel complesso, la differenza rispetto agli schemi di Ficcadenti, soprattutto in fase di contenimento, quando al pressing altissimo si aggiunge la posizione avanzata dei due attaccanti, spesso oltre la linea della palla. 

7. Buonanotte e sogni Cossu
Non è stata la sua miglior partita stagionale. Anzi, a ben vedere è stata una delle partite più difficili di quest'anno. Ma Andrea, che le stimmate del campione le ha nel Dna, è così: sonnecchia, sbaglia indolente cambi di gioco e dribbling, ma poi pesca dal cilindro un coniglio che fugge sotto le gambe di Barzagli e sfugge alla caccia di Buffon. Decisivo, sempre e comunque. E la mano all'orecchio nella casa dei nemici storici ha fatto godere tanti tanti tifosi rossoblù.

6. All'ultimo stadio
Che bello lo stadio della Juventus. Seggiolini a un passo dal campo, panchine inglobate nella tribuna, strutture moderne che fanno respirare la storia del club. Nella settimana in cui è arrivato lo stop della Prefettura allo scalcinato Sant'Elia, è come gettare sale nelle ferite dei tifosi e del presidente. Non solo non esistono certezze sulla Karalis Arena, ma ora emergono con forza anche tutte le magagne del vetusto impianto inaugurato nel 1970.

5. Der Verteidiger
Era stato Max Allegri a soprannominarlo il Tedesco per la freddezza e la determinazione dimostrata fin dall'esordio in rossoblù. Davide Astori ha dimostrato oggi di essere fondamentale per questo Cagliari: mandato in archivio a tempo di record l'infortunio al perone, il centrale di scuola Milan ha sfoderato anche oggi una prestazione maiuscola, metronomo perfetto e riferimento principe della retroguardia isolana. Il tutto di fronte a Leonardo Bonucci, che Prandelli continua a preferirgli in ottica Nazionale: chissà che il Ct non apra gli occhi.

4. Benvenuti alla sudditanza
Arbitri, ma anche giornalisti. Marco Guida dirige senza gloria e con un pizzico di infamia una partita tutto sommato facile: i colpi di mano di Bonucci e Pirlo sono macroscopici e soprattutto l'intervento del centrocampista è davvero impossibile da non vedere. Azzecca la decisione di Matri, sulla quale scivolano invece i colleghi telecronisti e diversi commentatori: l'ex attaccante rossoblù non viene minimamente toccato da Pisano, col piede del difensore isolano ad almeno trenta centimetri dall'arto inferiore del 32 bianconero.

3. Tornano i Conti
Oggi era in panchina, a respirare nuovamente l'odore dell'erba. Daniele Conti è pronto a rientrare per dare il proprio supporto alla rincorsa del Cagliari verso gli obiettivi prefissati. E chissà che le eccellenti prestazioni di Albin Ekdal da schermo davanti alla difesa non possano spingere Ballardini a studiare soluzioni sperimentali per l'impiego del capitano. Che potrebbe trovare spazio come mezzala destra, ruolo nel quale è stato impiegato più volte all'inizio dell'esperienza rossoblù: il figlio di Bruno ha meno fiato rispetto al passato, ma è abilissimo negli inserimenti e nelle proiezioni offensive. Potrebbe essere un asso nella manica del tecnico.

2. Ragazzi, c'è Agazzi
Allo Juventus stadium, diciamolo, non è stato troppo impegnato. Ha dovuto compiere un'unica parata, strepitosa, sul colpo di testa di Del Piero da due passi. C'è da dire però che Michael Agazzi è forse il rossoblù che ha evidenziato la maggior crescita rispetto allo scorso anno: prese alte in sicurezza, solita reattività tra i pali e persino qualche pallone sprecato in meno con i piedi. Lo spettro di Marchetti è definitivamente alle spalle. 

1. Giubileo rossoblù, coincidenze e ricorrenze
Il 16 gennaio 2005 si è giocato uno dei Cagliari-Juventus più emozionanti degli ultimi dieci anni, con quel gol di testa di Gianfranco Zola a centoventi secondi dalla fine. Quattro anni fa, ancora Ballardini fece 1-1 all'Olimpico di Torino: vantaggio di Paolo Bianco, pari di Pavel Nedved, anche allora era pieno inverno (correva il 3 febbraio). E poi tre anni fa, il ricordo più indelebile:  il 31 gennaio 2-3 firmato da Biondini, Jeda e Matri. Il trionfo di Max Allegri e l'epifania che diede il via all'avventura di TuttoCagliari. Ricorrenze e coincidenze.