IL BILANCIO DEL 2016: IL BICCHIERE È MEZZO PIENO

IL BILANCIO DEL 2016: IL BICCHIERE È MEZZO PIENOTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
sabato 31 dicembre 2016, 07:00Il punto
di Luca Zanda

Sono le tre del mattino del 7 maggio 2016. Il Cagliari, dopo l’impresa di Bari, viene accolto all’aereoporto “Mario Mameli” di Elmas da tantissimi tifosi vogliosi di festeggiare il ritorno in Serie A dopo un anno di purgatorio. Ma i sostenitori rossoblù hanno ancora una richiesta per Dessena e compagni: vincere la Serie B battendo Salernitana e Pro Vercelli nelle restanti due partite. I calciatori di Rastelli, uniti da un patto d’acciaio siglato dopo la retrocessione, promettono che quel trofeo verrà alzato al cielo in occasione del Conti Day. Le squadre sopracitate vengono puntualmente sconfitte. Così il Cagliari, per la prima volta nella sua storia, si aggiudica il torneo cadetto.

La promozione – L’affermazione di Bari ha solo certificato la promozione del Cagliari. I risultati, infatti, avevano sancito anzitempo la netta superiorità della formazione sarda che, praticamente dall’inizio della stagione, veleggiava nelle parti altissime di classifica. Esempio lampante del dominio rossoblù fu il 6-0 rifilato al Brescia che denotò la superiorità tecnica della formazione di Rastelli. Il 2016, tuttavia, non iniziò nel migliore dei modi. Fu la sconfitta di Crotone ad aprire il nuovo anno. Abnegazione e spirito di sacrificio hanno comunque permesso di andare oltre quel risultato negativo. Tra i momenti memorabili del torneo cadetto vanno ricordati anche il successo ottenuto in pieno recupero a Modena e la vittoria di Vercelli che ha permesso al Cagliari di tornare in Sardegna con la Coppa denominata “Ali della Vittoria”.

L’approccio con la Serie A – La trasferta di Genova, che ha segnato il primo match del Cagliari in Serie A dopo la promozione, è stata amara sotto il profilo del risultato. Più piacevole, invece, il pari casalingo contro la Roma contraddistinto da una prestazione maiuscola, maturata specialmente nel secondo tempo. I rossoblù, giunti quasi al termine del girone d’andata, hanno raccolto 19 punti in casa frutto di sei vittorie, un pareggio e due sconfitte. La compagine sarda, davanti alle mura amiche, è l’ottava forza del campionato. A questo dato se ne aggiunge un altro ancora più significativo: al S.Elia gli isolani hanno sconfitto dirette concorrenti come Atalanta, Sampdoria, Crotone, Palermo, Udinese e Sassuolo. La salvezza, come si suol dire, si costruisce in casa e lo score del Cagliari in tal senso è invidiabile. Ai risultati positivi si somma anche la soddisfazione legata all’exploit di S.Siro dove i rossoblù hanno battuto l’Inter per 1-2 dominando il gioco per larghi tratti della partita.

Gli aspetti negativi – Non mancano, tuttavia, le note stonate. La difesa del Cagliari, per esempio, è la più perforata in Europa. La retroguardia isolana ha subito ben quarantadue goal in appena diciotto giornate. Se il trend dovesse continuare per tutto l’arco della stagione Storari, o chi per lui, sarebbe chiamato a raccogliere dalla rete circa altri quarantacinque palloni. Un altro aspetto negativo di questo primo scorcio di Serie A è la scarsa produttività della squadra lontano dal S.Elia. In trasferta il Cagliari ha ottenuto solo quattro punti in nove partite collezionando spesso figuracce che hanno evidenziato l’enorme divario tecnico rispetto alle squadre d’alta classifica. Un fattore minaccioso per il prosieguo della stagione potrebbe essere rappresentato dal famigerato calo fisico che nella passata stagione fece perdere punti ai rossoblù tra fine febbraio e metà aprile, quando il club di Giulini totalizzò tre sconfitte consecutive in casa (contro Novara, Perugia e Spezia ndr).

Il futuro - “Sono sempre in bilico” ha dichiarato non tanto tempo fa Massimo Rastelli. Da un lato, nel breve periodo, con il tecnico campano confermato alla guida del sodalizio rossoblù, sarà necessario risolvere i dissapori interni allo spogliatoio. Dall’altro occorre comprendere quale sarà lo scenario futuro legato ad alcuni giocatori come Di Gennaro e Storari. Nel lungo periodo, invece, le cose tenderanno a migliorare per la nascita del nuovo stadio che sarà costruito, basandosi sul modello inglese, con quattro lati vicino al campo e senza barriere per far vivere ai tifosi novanta minuti di emozioni. Lo stadio di proprietà, che sorgerà nei pressi dell’attuale S.Elia, porterà inevitabilmente nuovi introiti. Giulini vuole proseguire con gli investimenti strutturali che hanno già visto, negli ultimi due anni, crescere notevolmente il settore giovanile coordinato da Mario Beretta. L’obiettivo futuro, è risaputo, è quello di rendere il Cagliari competitivo per l’accesso all’Europa League. Il tempo c’è, ma soprattutto è galantuomo.