IL CAGLIARI E LA TERRA DI MEZZO

IL CAGLIARI E LA TERRA DI MEZZOTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico Gaetano
lunedì 6 febbraio 2017, 07:00Il punto
di Luca Zanda

Il campionato del Cagliari è destinato a non decollare perchè i rossoblù continuano a vivere nella terra di mezzo. Ma nessuno intende parlare de Il Signore degli Anelli di Tolkien. Qui, piuttosto, si fa riferimento alla zona di classifica che i sardi occupano ormai da qualche settimana. Gli isolani vantano un bottino di +13 dal Palermo terz'ultimo della classe. Gli uomini di Rastelli, inoltre, sono a -15 rispetto alla zona Europa. D'ora in avanti tutto lo staff tecnico dovrà essere bravo a trovare le giuste motivazioni per concludere la stagione nel migliore dei modi. Con l'Atalanta, invece, la squadra cagliaritana è apparsa scialba e demotivata.

Le attenuanti del caso – Una premessa è d'obbligo: Rastelli, nel corso del campionato, non ha mai avuto l'intera rosa a disposizione. Non fa eccezione la trasferta di Bergamo dove l'ex tecnico dell'Avellino era privo di Faragò, Padoin, Joao Pedro, Farias, Ibarbo e Melchiorri. Borriello, peraltro, era a mezzo servizio mentre Sau – nonostante la presenza in panchina – era praticamente indisponibile. Questo ha generato un problema tattico mica da poco. Caldara, messo da Gasperini a uomo su Borriello, costringeva l'ex Milan al rientro nella propria metà campo. Era chiaro che il Cagliari avrebbe dovuto giocare con due punte e non con il 4-1-4-1. È difficile tuttavia fare una reprimenda a Rastelli che per affiancare Borriello aveva solo due opzioni: o proporre il giovane Serra dall'inizio o lanciare Salamon centravanti.

La critica – Non mancano le note stonate, anzi. Il Cagliari non ha mai tirato in porta e praticamente ha sempre fatto fatica ad imbastire occasioni d'attacco. È vero, l'Atalanta ormai va considerata una big e la sua qualità, abbinata ad una importante fisicità, ha prevalso. Ma è altrettanto vero che i rossoblù in trasferta hanno un timore reverenziale. Già, perchè in casa Dessena e compagni interpretano la gara nella giusta maniera mentre in trasferta sembra quasi che la palla assuma le sembianze di una patata bollente. Un'altra critica che si può avanzare alla squadra rossoblù è la disattenzione in fase difensiva che sembrava arginata o quantomeno limitata nelle ultime partite. Nel primo goal Gomez è libero di trafiggere Rafael. Lasciare solo in area di rigore il calciatore più pericoloso della squadra avversaria sa tanto di suicidio. Ora a Rastelli, che dovrà preparare con attenzione la delicata sfida contro la Juventus, spetta il compito di trovare un senso al prosieguo di stagione del Cagliari. Terra di mezzo permettendo.