Il diamante è sempre meno grezzo, l'ennesima scommessa vinta da Cellino

Il diamante è sempre meno grezzo, l'ennesima scommessa vinta da CellinoTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca
domenica 10 marzo 2013, 20:33Il punto
di Fabio Frongia

Victor Ibarbo percorre a grandi passi la sua strada in rossoblù, che i tifosi sperano non debba interrompersi bruscamente di fronte alla plausibili offerte d'oltremare. Sì, perché il colombiano, grazie all'emergere delle qualità di tutta la squadra nel girone di ritorno, sta mostrando con continuità tutto quel repertorio intravisto sin dai primi palleggi.

La copertina di oggi non può che essere per il (quasi) 23enne di Santiago de Calì, che però ha vissuto i suoi momenti bui sull'Isola. A cominciare dall'estate 2011, l'arrivo a Cagliari e gli equivoci sulla sua collocazione in campo. Chi lo vedeva mezzala (Donadoni) fu allontanato da quel Massimo Cellino che su Victor aveva scommesso sancendo l'accordo con l'Atletico Nacional su un fazzoletto durante la cena. Al patron rossoblù, alle cronache per ben altri motivi negli ultimi tempi, il merito di avere vinto l'ennesima scommessa, mettendo sin dal primo giorno la mano sul fuoco sulle potenzialità di Ibarbo.

La tripletta rifilata alla Sampdoria (la terza di un giocatore straniero e di colore con la maglia rossoblù) ha solo messo l'accento su quanto Ibarbo sia capace di fare. La stagione precedente, al rodaggio in una nuova realtà, aveva mostrato il capolavoro di Catania e alcune castagne tolte dal fuoco ai compagni nel bel mezzo della lotta salvezza. In mezzo l'inevitabile discontinuità, un brutto girone di andata nel 2012 che aveva fatto sorgere dubbi sull'esplosione del ragazzo.

E invece il bum è arrivato, assieme a quello di Marco Sau. Nel momento più nero della stagione, Pulga e Lopez hanno lanciato la coppia giovane e veloce per rilanciare il Cagliari in crisi. Non semplice contropiede, ma tagli e fraseggio stretto che traggono giovamento dalla scaltrezza dei due, supportati dai muscoli della mediana come dalla tecnica di Cossu e la potenza di Pinilla.

Ibarbo esplode, con Sau in panchina, in un soleggiato e deserto pomeriggio a Is Arenas. Lo fa con un tris composto da opportunismo, potenza e velocità felpata che fanno tornare alla mente le gesta di uno dei pochi giocatori capaci di far alzare da spalti e divani i tifosi sin dal primo tocco, fosse pure a cinquanta metri dalla porta avversaria. Quel Davìd Suazo autore di 94 reti in maglia rossoblù. Ibarbo è arrivato a 7, quanto basta per far viaggiare i sogni e drizzare le antenne del calcio italiano e internazionale.