La croce di Ranieri e del Cagliari: così la scalata diventa impervia

La croce di Ranieri e del Cagliari: così la scalata diventa imperviaTUTTOmercatoWEB.com
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domenica 19 novembre 2023, 08:45Il punto
di Sergio Demuru
Sergio Demuru - Corrispondente da Cagliari di Tuttosport dal 2007, al seguito del Cagliari Calcio dal 1997 avendo collaborato con altre testate quali Il Giornale di Sardegna e Sardegna 24.

di Sergio Demuru

Con due reti incassate a partita la scalata diventa impervia. La difesa è la croce di questo girone d’andata costruito sul fatto di dover sempre segnare un gol in più dell’avversario. Tocca adesso a Ranieri provare a registrare, in questa ennesima sosta del campionato, un reparto sicuramente in affanno. Anche a Torino, nell’ultima uscita, totale dimenticanza di seguire il giocatore in occasione della rete di Bremer il quale ha consentito ai suoi colori di sbloccare la sfida.

Queste disattenzioni, nella massima serie, si pagano care. Il Cagliari ha mostrato di essere una formazione che parte ad handicap. Solo in occasione delle sfide con Torino (alla prima giornata) ed in casa con l’Udinese ha tenuto inviolata la propria porta. Poi tanti errori e palloni decisivi regalati agli avversari che hanno fatto precipitare le quotazioni. Alcuni accorgimenti tattici vanno sicuramente rivisti.

Ranieri sulla linea difensiva ha provato a fare le rotazioni in modo da trovare la giusta contraria, ma al momento pare che ancora la squadra non sia riuscita a raggiungere quella stabilità necessaria. Quando un reparto va in difficoltà deve essere supportato in qualche modo e probabilmente manca un filtro efficace da parte del centrocampo, che non riesce a tamponare convenientemente le iniziative avversarie.

Anche contro formazioni non certo di prima fascia il Cagliari ha subito, forse troppo. Contro il Frosinone addirittura era andato sotto di tre gol. Per questa ragione è necessario correre ai ripari. Due elementi, Hatzidiakos e Wieteska, del resto non sono gli ultimi arrivati e fanno parte stabilmente delle selezioni nazionali dei loro paesi. Il rendimento di Goldaniga è cresciuto, nonostante qualche svarione figlio più che altro di concomitanze fortuite, mentre Dossena ha sempre assicurato un rendimento costante, anch’egli tuttavia colpevole in alcune occasioni.

Lo stesso Dossena ha però mostrato di essersi perfettamente adattato alla categoria, rendendosi minaccioso sulle palle inattive in attacco, vedi la prestazione di livello con la Juventus nell’ultimo turno di campionato. Dovrà crescere Obert, un giovane di nelle speranze che al momento è lasciato un po’ ai margini dal mister, ma che ha discrete possibilità di crescita, mentre quando i rossoblù adottano la difesa a quattro vengono ingigantite le mancanze sulle catene esterne, considerato che ne Zappa e neppure Augello hanno nel loro dna la fase difensiva. Entrambi sono portati più a spingere per enfatizzare la proposta offensiva, che non a “chiudere” sul giocatore di fascia avversario.

In questo contesto generale c’è sicuramente da approfondire l’aspetto prettamente tattico. Ranieri non ha ancora trovato la stabilità, sia essa a tre o quattro. Continuare le prove per trovare l’assetto non pare la strada giusta con il campionato che scappa via veloce. E quel terz’ultimo posto che, diciamocela tutta, un po’ di ansia la mette.