Non è più tempo di bandiere

Non è più tempo di bandiereTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca
domenica 15 luglio 2012, 14:40Il punto
di Giampaolo Gaias

Anche le cose impossibili, col calciomercato, diventano possibili. Strano mondo quello delle contrattazioni calcistiche, dove tutto è il contrario di tutto, bugie e mezze verità si susseguono e non esisteno mai certezze. In questo calcio sempre più schiavo del mercato e dei soldi (ormai pochi) pare non esserci più posto per le bandiere. Bandiere calcistiche, ovvero quei calciatori che per anni hanno dato l'anima per una sola squadra reincarnando al 100% i valori che quella maglia rappresenta. Ne sono rimaste ormai poche e il Cagliari era di quelle che faceva eccezione. Faceva appunto, fino a questa stagione. Daniele Conti e Alessandro Agostini, capitano e vice capitano dei rossoblù, rappresentavano le colonne del Cagliari da circa 10 anni. Sempre presenti, sempre più leader dello spogliatoio. Nei matrimoni la crisi pare arrivi al settimo anno, stavolta è arrivata un pelino più tardi.

Alessandro Agostini non fa più parte del Cagliari. Dopo 10 anni il terzino non rientra più nei piani della società e presto troverà un nuovo club. Motivazioni? Non sono state rese note. Nessuna spiegazione, nessun comunicato. Il calciatore non parla, la società ancora meno. I tifosi protestano, sono tristi e delusi. Non si discute tanto la scelta tecnica che ha portato all'esclusione di Agostini, ma si discute il modus operandi della società nel salutare una delle sue bandiere.

Anche le cose impossibili, col calciomercato, diventano possibili. E un giorno arrivano, pesanti come macigni, i rumors su un possibile addio al Cagliari del capitano Daniele Conti. Sembrano voci assurde, prive di fondamento. "I giornalisti non sanno come riempire gli spazi vuoti e inventano notizie". Classico, quando le notizie non sono positive la colpa è sempre della stampa. Anche qui il calciatore non parla, la società non commenta. Ma le voci, insistenti, ci sono. Fiorentina e Genoa rizzano le orecchie. Conti, seppur non giovanissimo, ha ancora mercato. Lo ha sempre avuto, anche in passato. La differenza però l'ha sempre fatta la sua piena sintonia con la società e il suo amore per Cagliari e il Cagliari. Amore che probabilmente non finirà mai e durerà per sempre. Non pare essere altrettanto duratura e stabile l'intesa con la società. Qualcosa si è rotto qualche tempo fa. I problemi con Bisoli prima e con Donadoni poi. E poi la cessione di Agostini, vice capitano e bandiera come Conti di questo Cagliari. Tanti piccoli episodi che possono far pensare a un rapporto non più idilliaco.

Gli indizi non fanno una prova ma aiutano ad avere un quadro più chiaro della situazione. In primis le dichiarazioni del presidente Cellino, che in un'intervista, ha tracciato la linea guida del Cagliari del futuro: "Squadra costruita intorno ad Astori, Pinilla, Nainggolan, Pisano ed Eriksson...". E Conti? Conti non viene menzionato e non parla. Non parla nemmeno in conferenza stampa. Prima Astori, poi Sau, poi Rossettini e infine Thiago Ribeiro. Del capitano non c'è traccia, nonostante solitamente fosse il primo a parlare dal ritiro seguito a ruota da Agostini.

Questo è il quadro che si presenta subito dopo l'inizio di una nuova stagione. In attesa di comunicazioni ufficiali bisogna appigliarsi a qualsiasi segnale per cercare di capire la situazione. Anche le cose impossibili, col calciomercato, diventano possibili. E diventa possibile, forse, rinunciare in una sola stagione a capitano e vice capitano. Uno è già partito. L'altro, stando ai rumors, è in discussione. Non è più tempo di bandiere. La Juve ha scaricato Del Piero, il Milan ne ha scaricato diverse. Ne rimangono ancora poche: Totti alla Roma, Zanetti all'Inter, Pellissier al Chievo, Di Natale all'Udinese. Il Cagliari rinuncerà alla sua bandiera?