Pinilla, il caso mediatico e le battaglie per la correttezza un tanto al chilo

Pinilla, il caso mediatico e le battaglie per la correttezza un tanto al chiloTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
martedì 16 aprile 2013, 15:06Il punto
di Roberto Rubiu

La grancassa mediatica che accompagna i grandi clubs - e segnatamente l’Inter - il Cagliari la conosce bene, suo malgrado. Ma è davvero difficile abituarsi ai vari lacchè a strisce (nerazzurre, in questo caso) sparsi in giro per la stampa nazionale. L’ennesimo esempio in tal senso è arrivato nel post Cagliari-Inter, gara che ha visto come sfortunato protagonista l’arbitro Celi, finito nella bufera per aver fischiato ai rossoblù un rigore inesistente su Pinilla.

Poco importa, poi, se il fischietto barese, a conti fatti, ha finito con il danneggiare proprio il Cagliari, che si è visto negare tre rigori netti (uno su Dessena e due su Ibarbo) e che ha comunque legittimato il proprio successo demolendo sul piano del gioco gli interisti per tutto il secondo tempo. Del resto è sempre la stessa storia: quando gli errori arbitrali sfavoriscono le piccole bisogna farsene una ragione, ma quando invece tocca alle grandi si tratta di lesa maestà. O di malafede.

Così, dopo la partita, le voci dei telecronisti Sky (con l’ennesimo commento tecnico affidato a un imparzialissimo ex, per la gioia dei tanti tifosi rossoblù che sborsano tra gli 80 e i 100 euro bimestrali per vedere il Cagliari) si fanno sempre più spente, quasi si trovino davanti a un evento di inaudita drammaticità, mentre il bordocampista estorce a Pinilla una presunta confessione di simulazione, solo dopo messo alle corde il cileno con una raffica di domande, approfittando anche della conoscenza buona, ma certamente non perfetta, della lingua italiana da parte del 51.

“Ho sentito un contatto e mi sono lasciato cadere”. Questo, in soldoni, il senso delle parole di Pinilla, completamente travisate dai commentatori dei salotti tv, che hanno evidentemente ritenuto opportuno aprire le orecchie solo in occasione della seconda parte della frase. Il motivo ve lo lasciamo immaginare.

A poco poi sono servite le precisazioni di Diego Lopez, perchè le parole di Pinilla, piegate alle più avventurose interpretazioni personali (clamorosa quella di Stramaccioni) e inevitabilmente ingigantite, sono finite sulla bocca di tutti, offrendo il destro ai soliti noti per gridare allo scandalo e per invocare pene esemplari contro i simulatori. Quelli senza maglia a strisce, è chiaro.

Ne sa qualcosa anche la Gazzetta dello Sport, che oggi preannuncia due giornate di squalifica a Pinilla (a proposito, come fa la Rosea a essere sempre così ben informata sulle decisioni del Giudice Sportivo?), e che nel recente passato aveva dato inequivocabili dimostrazioni di partigianeria nerazzurra, definendo “giallo” il gol realizzato da Ranocchia in Inter-Cagliari del 2011 (troppo difficile chiamarlo col suo nome, ovvero “gol irregolare”) e fornendo un’originale quanto comica interpretazione dello stop (di petto) di Marco Sau nella sfida dello scorso novembre a San Siro.

Ma i tifosi del Cagliari dovranno farsene una ragione: in Italia ci sono due pesi e due misure, da sempre. Non solo nella giustizia, ma anche nella stampa.