Pocos, heridos y mal unidos

Pocos, heridos y mal unidos
domenica 18 dicembre 2011, 18:26Il punto
di Christian Seu
Direttore responsabile di TuttoCagliari.net e già caporedattore di Tuttomercatoweb.com, Christian Seu collabora con l'ANSA. Si è occupato delle vicende della squadra isolana anche per Cuorerossoblu.com, InformazioneSportiva, Real Soccer e Goal.com

Troppo brutto il Cagliari visto in azione a Verona per essere vero. Davide Ballardini si gratta la pelata, scervellandosi per mettere insieme i cocci di un vaso distrutto da infortuni e scelte di mercato che - sì, a quattro mesi dall'inizio della stagione possiamo dirlo - si stanno rivelando piuttosto avventate. Sono bastate due contemporanee assenze per reparto per mandare in tilt il giocattolo rossoblù, costringendo il mister ravennate a inventarsi d'emblée soluzioni tattiche estemporanee in corso d'opera. E' successo anche al Bentegodi, dove sono bastati pochi minuti per capire il malessere di Thiago Ribeiro ad agire da trequartista e la difficoltà di Biondini a fungere da vice Conti: così, dal canonico 4-3-1-2 è passato al modulo con doppio schermo davanti alla difesa (Nainggolan con il centrocampista romagnolo) ed esterni (Ibarbo e Ceppelini) più larghi. Non è bastato: perché Ibarbo, vicino alla linea laterale, s'immalinconisce; perché Ceppelini, al debutto dal primo minuto, non ha trovato il giusto supporto, rimanendo spesso ancorato nella zolla di competenza; e perché Ribeiro, in questo momento, è lontano anni luce da una condizione psicofisica quantomeno accettabile.

Mancano Nené ed El Kabir, due potenziali titolari negli schemini ferragostani dei giornali. Che però, assieme, hanno realizzato la miseria di due gol, soltanto uno (quello del marocchino alla prima giornata) su azione. E allora, significa che qualcosa non è andato per il verso giusto nell'assemblaggio della squadra, che necessitava di un attaccante di sicuro affidamento dopo la partenza di Acquafresca, che nel suo piccolo lo scorso anno ha timbrato 9 volte. E manca, obiettivamente, anche un rinforzo di rilievo in un centrocampo dove Biondini - in scadenza a giungo - resta titolare inamovibile. Scollati, senza idee, né uno straccio di schema: senza Cossu e Conti, i calci piazzati li hanno battuti Biondini, Agostini e perfino Larrivey, non esattamente dei tiratori scelti.

I tre cambi stagionali alla guida della squadra rossoblù hanno disgregato anche le certezze presidenziali nell'allestimento estivo della squadra. Donadoni vedeva Ibarbo come centrocampista; Ficcadenti non lo vedeva proprio; Ballardini gli ha consegnato, di fatto, le chiavi dell'attacco. E Ceppelini? Acquistato come erede di Cossu, il tecnico ravennate lo imposta come mezzala ''alla Fini''. La coperta è corta: nei progetti, l'assenza di Cossu sarebbe dovuta essere surrogata con l'avanzamento di Nainggolan e l'inserimento di Ekdal a centrocampo. Sufficiente che oltre al folletto sardo siano assenti anche lo svedese e Conti e il banco necessariamente salta. Al di là delle cugurre che Cellino minaccia di allontanare a ore, servirà mettere sotto l'albero di Natale di Ballardini almeno tre pacchi dono di qualità. Altrimenti, la Pasqua rischia di riservare amare sorprese a chi si attendeva una tranquilla navigazione nelle acque della metà classifica.