Salvi dall'incornata

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© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 27 novembre 2018, 15:00Il punto
di Francesco Ortu

Il Cagliari ottiene un pareggio per 0-0 fra le mura della Sardegna Arena contro il Torino. Un pareggio ottenuto in una partita veramente brutta dal punto di vista estetico (magari particolarmente piacevole per i feticisti della tattica) in cui il principale protagonista è stato il meteo avverso. Continua quindi il trend delle due squadre che si confermano molto attaccate al segno X, essendo quelle che hanno pareggiato di più.

Maran, viste le varie defezioni, deve pescare nuove frecce dalla faretra: Dessena in cambio dello sfortunato Castro e Lykogiannis, che riprende il suo posto da titolare, al posto di Padoin. La prima frazione non rientra nella piena definizione di “divertimento” ma, anzi, non ha proprio nulla da dire: si contano ben 3 tiri in un totale di 45’. Tanta garra e fisico nella zona centrale di campo mista a molta confusione impediscono alle squadre di proporre con fluidità un qualsiasi schema. Questo vale soprattutto per i rossoblù, che complici alcune pesanti assenze, sono completamente bloccati nel riprodurre lo spartito tattico, sia nelle corsie esterne ma anche nel palleggio centrale. Nel secondo tempo vediamo un netto cambiamento… ma non certamente favorevole alla squadra di casa. Il Torino acquisisce fiducia nei propri mezzi, prendendo spazio e coraggio, sino ad arrivare allo schieramento di tutto il suo arsenale offensivo. Barella&co iniziano quindi una vera e propria guerra di trincea e, dove non arrivano loro, ci pensa San Cragno negando la gioia sia a Belotti che a Lukic. Un pareggio assolutamente d’oro vista la piega che hanno preso gli eventi.

Questo match fa sorgere un’ unica questione, quella dei limiti di questa squadra in fatto di uomini e rincalzi. Il Cagliari si mostra quindi come un orologio: basta che un minuscolo ingranaggio manchi per impedire il funzionamento di tutto il meccanismo. La sua mancanza ha impedito di produrre qualsiasi combinazione a centrocampo, con Capitan Dessena che non riesce a sostenere minimamente la manovra ma, anzi, blocca completamente la catena destra. Speculare la situazione nella fascia sinistra: il greco si dimostra disastroso in entrambe le fasi, immobile e statico. Ora diventa comprensibile la sua bocciatura in favore dell’adattato Padoin. Vista e appurata quindi la vulnerabilità fisica dei giocatori sarebbe preferibile non rischiare ulteriormente correndo ai ripari (vedi Castro e Pavoletti) e coprendo i buchi che effettivamente sono presenti. La lista di Natale può sembrare lunga, ma necessaria per vari motivi: completare la rosa, evitare rischi a stagione in corso e far fare il salto di qualità visto che una grande rosa si basa su rincalzi all’altezza. Saranno necessari un terzino sinistro, una mezzala tecnica, un trequartista o una seconda punta. 

Ora Maran dovrà districarsi nelle scelte dopo la situazione di Castro e quella di Pavogol, da valutare dopo esser uscito ieri nella ripresa per un fastidio al flessore. Ora i rossoblù saranno di scena a Frosinone, in cuii tre punti saranno d'obbligo. Visto il momento sfortunato e difficile bisognerà fare quadrato, puntando magari sulla voglia di rivalsa di chi è stato messo in ombra. Ma la salvezza passa anche per questi momenti difficili.