Se il clan dei bene informati mira a sbranare il Cagliari

Se il clan dei bene informati mira a sbranare il Cagliari
mercoledì 29 maggio 2013, 17:16Il punto
di Fabio Frongia

Caos sul fronte mercato, contraddistinto da assalti presunti e tante voci incontrollate, e così tra allenatori sballottati da una parte all'altra e sparate infondate si assiste a quella che sembra una gara tra chi riesce a spingere più lontani da Cagliari i pezzi pregiati della rosa rossoblù.

Si è parlato spesso di convocazioni in nazionale capaci di aumentare valore di mercato o moltiplicare l'attenzione dei grandi club, e attorno ai vari Astori, Sau, Nainggolan e Agazzi il bombardamento mediatico continua a proporre soluzioni "creative", nessuna delle quali contempla la permanenza in Sardegna dei moschettieri di Cellino.

L'addio di Astori e Nainggolan resta molto probabile, ma per ora il riserbo è d'obbligo, vista l'incertezza regnante in quel di viale La Playa, dove le imprevedibili scelte del presidente decideranno la direzione del vento. Invece tutte le domande dei giornalisti presenti a Coverciano o intervenuti in radio e tv non lesinano sulla tendeziosità, con i quali si fa riferimento (non troppo velatamente) alla partenza da Cagliari. Comportamento che lascia sorpresi fino a un certo punto, vista la prassi che vuole trasferimenti spesso "accomodati" da campagne costruite ad hoc.

"Pensi che Cagliari sia un freno per la tua crescita?, è la domanda-tipo rivolta a Davide Astori nell'odierna conferenza stampa postprandiale, alla quale il difensore ha risposto con cortesia, lasciandosi sfuggire le legittime ambizioni. E poi ci sono i consigli di giornalisti ben informati, i riferimenti alla poca liquidità delle casse cagliaritane - da non escludere la tattica della vecchia volpe Cellino per allontanare pretese di agenti e richiamare attenzioni - gli assist offerti dai giornalisti sul feeling con allenatori altrui e le domande sulla squadra più "gradita" con le quali si prova a mettere spalle al muro un Sau al primo approccio con l'azzurro.

Il Cagliari vive una fase di incertezza, ormai duratura. La latitanza comunicativa non aiuta a dissipare i dubbi, gli sciacalli interessati si buttano senza remore sulla bestia rossoblù che non vuole farsi sbranare.