Può un colpo di testa cambiare la storia di una squadra?

Può un colpo di testa cambiare la storia di una squadra?TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 27 gennaio 2015, 17:48News
di Serafino Ghisu

Il 27 gennaio 2008 il Cagliari affrontò il Napoli al Sant’Elia. Una partita proibitiva per gli uomini di Ballardini, reduci dalla sconfitta contro la Reggina. Il gol di Hamsik tenne la squadra campana in vantaggio fino al 93’ , quando Jeda tirò un bolide al limite dell’area di rigore. Gianello, portiere azzurro, riuscì solo a deviare la sfera, che venne depositata in rete da Alessandro Matri. Una gioia immensa sia per il calciatore che per i tifosi. Partita finita? Nemmeno per sogno. All’ultimo istante del match l’arbitro assegnò un calcio di punizione ai sardi. Foggia crossò il pallone nel bel mezzo dell’area di rigore e fu Conti, allora vice capitano dei rossoblù, a far entrare la sfera in rete con un colpo di testa, anzi, di nuca! Pochi istanti bastarono per trasformare il Sant’Elia in una bolgia infernale.

La squadra, dopo un girone d’andata disastroso, riuscì a conquistare una vittoria improbabile per i bookmakers. Per i  bookmakers, non per il Cagliari e i suoi tifosi. Da quel momento in poi il campionato dei sardi fu costellato da molteplici successi e al termine del girone di ritorno i rossoblù conquistarono una salvezza che fino al 27 gennaio sembrava impossibile. L’artefice di quel colpo di testa ancora oggi combatte per il Cagliari. Non sono bastate le “sirene” dei grandi club a fargli cambiare maglia. Perché lui, Daniele Conti, ha la maglia rossoblù cucita addosso. Sono passati sette anni da quel colpo di testa, che sembra aver cambiato le sorti del club sardo. A questo punto una domanda sorge spontanea: Se in quel preciso istante Daniele Conti non avesse colpito bene la sfera, in che categoria si troverebbe al momento il Cagliari?