12 Aprile 1970, lo scudetto in Sardegna

12 Aprile 1970, lo scudetto in SardegnaTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 12 aprile 2014, 17:29Primo piano
di Serafino Ghisu
Per la prima volta nella storia una squadra del Sud vinse lo scudetto

44 anni fa, per la prima volta nella storia, lo scudetto non passò tra le "mani" delle squadre del Nord Italia: fu il Cagliari a vincerlo. La squadra sarda fu, infatti, la prima del Sud Italia a vincere il campionato di Serie A.  Per i sardi non fu importante soltanto la vittoria del titolo sportivo, ma la vittoria sociale, la rivincita sociale, sui pregiudizi che li sovrastavano da secoli. Il 12 aprile 1970 il Cagliari batté all’Amsicora il Bari per due reti a zero: fu la partita che consegnò ufficialmente lo scudetto al Cagliari. Quel giorno il popolo sardo, geograficamente diviso, fu più congiunto che mai! Un urlo di gioia si innalzò dall’isola alla Francia, alla Germania, al Belgio, alla Svizzera, ai Paesi Bassi. Un urlo che giunse alle orecchie di tutti i sardi, sia quelli risiedenti nell’isola che gli emigrati. Il solo leggere la formazione del Cagliari “Albertosi, Martiradonna, Zignoli, Cera, Niccolai, Tomasini, Domenghini, Nenè, Gori, Greatti, Riva” faceva sobbalzare i sardi. La squadra dello scudetto era principalmente costituita da uomini che amavano la Sardegna ed il Cagliari, uomini che non si lasciavano abbindolare dalle “sirene” dei grandi club ma rispettavano i propri tifosi, coloro che li acclamavano e li sostenevano in ogni momento.

Basti pensare a Gigi Riva, leggenda del Cagliari e della Nazionale Italiana, che preferì restare al Cagliari piuttosto che firmare un contratto blasonato con la Juventus. "Fu una questione d'orgoglio - afferma Rombo di Tuono -  io sono lombardo ma mi sentivo come loro, mi sento come loro. I sardi venivano da secoli di pregiudizi: per tutti, o erano banditi o erano pecorai. Grazie a una squadra di calcio, un'intera terra poteva finalmente essere fiera di qualcosa. C'erano i pastori con la radiolina incollata all'orecchio, c'erano uomini e donne che avevano aspettato troppo a lungo la loro rivincita sociale. Gliela offriva il calcio, e fu bellissimo". Per i sardi la data di oggi, 12 aprile, resta ancora importantissima: un ricordo indelebile del trionfo di una squadra, considerata "provinciale", sulle "grandi". Un trionfo che, forse, difficilmente potrà ripetersi.