Il Pagellone del 2018 - I portieri e i difensori: Cragno supereroe, ottimo impatto di Srna, bocciato Andreolli

Il Pagellone del 2018 - I portieri e i difensori: Cragno supereroe, ottimo impatto di Srna, bocciato AndreolliTUTTOmercatoWEB.com
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lunedì 31 dicembre 2018, 19:25Primo piano
di Serafino Ghisu

Al termine dell’anno… è tempo di bilanci! TuttoCagliari.net, come di consueto, propone il Pagellone degli ultimi 12 mesi. Si parte dal reparto arretrato. Cragno si è confermato come uno dei migliori portieri della Serie A e l’arrivo di Srna ha conferito grande esperienza sulla fascia destra del campo. In crescita Pisacane e Ceppitelli, mentre Andreolli, Miangue e Lykogiannis hanno deluso le aspettative. Analizziamo allora il rendimento dei portieri e dei difensori presi singolarmente.

 

PORTIERI

Alessio Cragno 7,5 – Salva il Cagliari in tante, tantissime circostanze. Reattivo, esplosivo, con personalità da vendere. Si rivela uno dei migliori portieri del campionato, tanto da ricevere apprezzamenti da società blasonate in Italia e non solo. Grazie alle sue ottime prestazioni con la maglia rossoblù, viene convocato in Nazionale da Roberto Mancini. I sardi hanno un supereroe tra i pali: l’Uomo Cragno.

Rafael 6,5 – Il secondo portiere che tutte le squadre vorrebbero. Mai una parola fuori posto, risponde sempre “presente” quando viene chiamato in causa.

Luca Crosta e Simone Aresti s.v. – Mai scesi in campo: il loro 2018 in rossoblù non è giudicabile.

DIFENSORI

Darijo Srna 6,5 – Arriva dallo Sachtar come pluricampione della nazionale croata e si cala perfettamente nella realtà sarda. Sin da subito mette in campo grinta, impegno, professionalità e serietà. I suoi cross da destra sono manna dal cielo per Pavoletti e compagni. Nelle ultime partite dell’anno, complice un po’ di stanchezza, il suo rendimento va scemando: il terzino spinge poco sulla fascia e in diverse occasioni sembra distratto in fase di copertura. Che tipo di giocatore vedremo dal 14 gennaio (Cagliari-Atalanta, ottavi di Coppa Italia)? Il fuoriclasse del primo periodo o il suo gemello scarso degli ultimi match?

Luca Ceppitelli 6+ – È come il vino: invecchiando, migliora. Il difensore, classe ’89, è leader del reparto arretrato. Compie meno errori e appare decisamente più sicuro negli interventi rispetto allo scorso anno. Si destreggia con personalità non solo nella propria area di rigore. Il Ministro della difesa, infatti, sigla due gol importanti, contro l’Udinese e l’Atalanta, in chiave salvezza.

Filippo Romagna 6+ – Uno dei talenti più interessanti della Serie A. Non a caso è una pedina fondamentale della Nazionale U21. Abile negli anticipi e nell’impostare il gioco. Il futuro del Cagliari e della Nazionale Italiana.

Fabio Pisacane 6,5 – Il mastino napoletano, digrignando i denti, tiene alla larga gli attaccanti avversari. Lotta su qualsiasi pallone fino allo stremo delle forze. Non si fa intimorire da nessuno. Incute paura anche a mostri sacri come Milik e Cristiano Ronaldo.

Leandro Castan 6 – Il centrale brasiliano, arrivato in prestito dalla Roma nel mercato invernale, contribuisce al raggiungimento della salvezza. Attentissimo nel gioco aereo, mentre in fase di copertura commette qualche sbavatura. I tifosi rossoblù ricorderanno l’assist di tacco per il gol del definitivo 2-0 siglato da Sau nel match salvezza contro la Spal.

Ragnar Klavan 6 – Il capitano della nazionale estone gioca solamente 10 partite a causa di un fastidio al tendine d’Achille. Difensore senza fronzoli: quando occorre, spazza via il pallone senza pensarci due volte. Vigile nelle chiusure, di testa è quasi imbattibile.

Marco Andreolli 4 – Il peggiore della retroguardia isolana. L’ex Inter risulta fin troppo pasticcione dentro e fuori dall’area di rigore. Spesso in ritardo in marcatura, ma non solo. Commette falli “ingenui” in zone pericolosissime del campo. Due esempi su tutti: contro la Sampdoria regala il penalty atterrando Defrel, contro il Napoli concede una punizione dal limite dell’area con un intervento goffo su Milik. Nella prima occasione ci ha pensato Cragno ad evitare la sconfitta, contro i partenopei, invece, il portiere toscano non ha potuto nulla.

Charalampos Lykogiannis 5 – L’aggettivo più adatto per descriverlo è “macchinoso”. Data la sua lentezza morbosa nei movimenti, viene saltato spesso dagli avversari, mentre quando si propone in avanti riesce a strappare qualche applauso grazie ad alcuni traversoni ben riusciti. Non convince a pieno: rimandato.

Senna Miangue 5 – Timbra 7 volte il cartellino delle presenze da gennaio a maggio, senza mai convincere società e tifosi. Predilige, così come il collega greco, la fase offensiva, ma in copertura è un disastro. A giugno passa allo Standard Liegi in prestito biennale con opzione per il riscatto da parte del club belga.

Marko Pajac 6 – Oggetto misterioso fino al 5 dicembre, quando Maran lo fa esordire contro il Chievo in Coppa Italia. Colleziona altre tre presenze in campionato, contro Roma, Lazio e Udinese, dimostrando una certa disinvoltura nel gioco offensivo. Da rivedere in fase difensiva. 6 di incoraggiamento per il croato classe ‘93: il futuro è dalla sua parte.

Simone Padoin 6 – Il “tutto fare” della squadra. Mezzala, esterno di centrocampo, terzino, in una circostanza (contro il Chievo a febbraio) anche regista! Nel 2018, comunque, viene impiegato il più delle volte come terzino sinistro, data l’assenza di un titolarissimo sulla corsia mancina. Dà sempre il massimo per il bene del club, non si risparmia mai. È un motorino sulla fascia che, considerate le quasi 35 primavere, avrebbe bisogno di una pausa per il rifornimento di carburante. Pajac può essere l’uomo giusto per farlo rifiatare?

 

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