Primo bilancio stagionale: Srna e Bradaric certezze, male l'attacco: segna solo Pavoletti, Sau e Farias fantasmi

Primo bilancio stagionale: Srna e Bradaric certezze, male l'attacco: segna solo Pavoletti, Sau e Farias fantasmiTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 16 ottobre 2018, 09:00Primo piano
di Federico Cannas
Analizziamo il rendimento dei rossoblù nel primo scorcio della stagione

Siamo arrivati a circa un quarto di campionato, le primissime giornate sono oramai alle spalle, di conseguenza è possibile buttare giù qualche considerazione sul momento del sodalizio guidato da Rolando Maran.

La rosa sembra complessivamente più competitiva rispetto allo scorso anno, e i nuovi innesti si sono inseriti tutti abbastanza in fretta: Bradarič ha corsa e tecnica, e sembrano esserci grandi margini di miglioramento, e Castro è a dir poco funambolico, quantità e qualità da vendere. Hasta el assist siempre!

Poi vogliamo parlare del signor Darijo Srna? A parte i tanti anni di militanza nella nazionale croata e gli innumerevoli campionati vinti in Ucraina con lo Shakhtar (con in mezzo una Coppa UEFA), vogliamo parlare del fatto che a 36 anni suonati, e con alle spalle un'intera stagione di inattività, questo campione riesca ancora a sfrecciare da una parte all’altra della fascia e a mettere in mezzo tanti ottimi cross? Un mostro. E pensare che alcuni lo avevano frettolosamente bollato come un autentico "pacco" in stile Van Der Wiel. Poveri stolti.

Sempre per quanto riguarda i nuovi acquisti, da rivedere Ragnar Klavan, un po' calato dopo le prime due gare, e Alberto Cerri, che nei pochi scampoli di gara giocati è sembrato ancora macchinoso e non del tutto pronto. Ma il tempo è tutto dalla sua parte.

Ma ci sono anche tante conferme dalla passata stagione: si passa da Romagna che cresce partita dopo partita, sino ad arrivare a Padoin, che si conferma il solito operaio tuttofare che non ti tradisce mai. E poi Barella sul quale non serve nemmeno una parola. È un fenomeno, un giocatore che ha di fronte a sé un futuro luminosissimo, il miglior centrocampista italiano under23 senza ombra di dubbio. Instancabile, inarrestabile, recupera palloni su palloni, crea gioco, ha il temperamento di un veterano. Piccolo neo: dovrebbe cercare di protestare meno ed evitare ammonizioni inutili. Ma ha tutto il tempo per migliorare. Per il resto, tanta roba. 

Non può passare inosservato le discrete prestazioni di capitan Dessena, decisamente più in forma rispetto allo scorso anno: chiaramente da lui non ci si aspetta quello che fa un Barella o un Bradarič, ma bensì grinta, sacrificio, e tanta legna. Tuttavia nelle partite giocatore è sempre riuscito nel compito. Stesso discorso per per Fabio Pisacane: qualità oggettivamente pochina, ma tanto impegno, un grande lottatore che non indietreggia mai la gamba. E va bene così.

Rimandato Ionita, a tratti un pò fuori fase, specie quando viene schierato sulla trequarti, così come Lykogiannis e Faragò, al momento non ai livelli del campionato  2017-2018, in cui fu uno dei migliori.

Il vero problema sembra essere la sterilità del reparto offensivo: a parte Joao Pedro e Pavogol, che se nel calcio la palla potesse essere toccata solo con la testa probabilmente avrebbe già vinto svariati palloni d’oro, nessuno sembra dare le giuste garanzie. Farias è sempre il solito, croce e delizia: dà sempre la sensazione di essere dotato di un grande talento, ma di non riuscire a sfruttarlo appieno, e soprattutto non segna. Come Marco Sau, che da almeno due anni sembra l’ombra di se stesso. L’impressione è che là davanti servano rinforzi a gennaio ma ovviamente speriamo di essere smentiti.

Terminata la sosta, domenica si torna in campo. Con i rossoblù che saranno di scena al Franchi contro la Fiorentina. Un campo che appena cinque mesi fa è stato determinante per il raggiungimento della salvezza. E chissà che non porti fortuna..