Quando gli ingranaggi girano l'orologio cammina

Quando gli ingranaggi girano l'orologio camminaTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Liggi/TuttoCagliari.net
lunedì 19 settembre 2016, 08:00Primo piano
di Giancarlo Cornacchia
Il punto sulla prima vittoria dei rossoblu

"Preciso come un orologio svizzero!" Quante volte abbiamo sentito citare questa frase in relazione ad un'azione, un programma od un lavoro svolto con diligenza e che ha prodotto risultati sodisfacenti. Del resto, si sa, l'orologio altro non è che un complesso sistema di ingranaggi che se armoniosamente messi in moto fanno sì che il sistema funzioni correttamente. Un po' quello che è stato il Cagliari che ha battuto l'Atalanta di Gaseprini: un rotondo 3-0 senza se e senza ma. Tutti e tre i reparti hanno funzionato pressoché alla perfezione, con una difesa rocciosa e precisa, il centrocampo robusto e agile allo stesso tempo che non ha fatto mancare i giusti rifornimenti ai compagni del reparto offensivo. Ergo, i rossoblu hanno vinto, ma soprattutto convinto, e spazzato via tutte le critiche piovute dopo l'opaca prestazione di Bologna. Inizialmente il tecnico Rastelli aveva sorpreso tutti con la rinuncia a Di Gennaro, l'inserimento di Pisacane (all'esordio assoluto nella massima serie) e Tachtsidis, e l'avanzamento di Isla sulla linea dei mediani in luogo dell'infortunato Ionita.

Scelte che hanno dato nettamente ragione al tecnico di Torre del Greco la cui squadra ha sempre dato l'impressione di avere in pugno il pallino del gioco: il terzino, nonostante la sofferenza iniziale su Gomez, ha preso pian piano le misure e, seppur non raffinatissimo in fase di palleggio, ha mostrato la sua solita e proverbiale grinta. Così come Tachtsidis che ha nella lentezza il suo limite maggiore, ma la sua presenza è stata preziosa e soprattutto costante nel vivo dell'azione. Bruno Alves ha messo il guinzaglio ad un attaccante temibile come Paloschi, mentre la coppia d'attacco Borriello-Sau conferma partita dopo partita di essere un palmo sopra numerosi colleghi di reparto della serie A. Se a tutto ciò inseriamo il prepotente ritorno di Joao Pedro, il cui anno in cadetteria pare abbia fatto non bene, ma benissimo, otteniamo un mix, un'armonia che se portate avanti in maniera costante potranno dare numerose soddisfazioni a tutti. Capitolo Rafael: lo "scudiero" di Storari è stato determinante non solo in occasione del penalty neutralizzato in un momento topico dell'incontro, ma anche per la tranquillità che ha trasmesso al suo reparto per tutti i 90 minuti. Un pomeriggio quasi perfetto, insomma, con la stessa precisione di un orologio.