Zeman: "Devo salvare il Cagliari, a Milano faremo il nostro gioco"

Zeman: "Devo salvare il Cagliari, a Milano faremo il nostro gioco"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 17 marzo 2015, 12:38Primo piano
di Christian Seu

“Devo salvare il Cagliari, sono concentrato solo su questo obiettivo. Tornando qui, neppure ho portato da Roma le mazze per concedermi qualche ora a tirare. Anche il golf può attendere”. Così Zdenek Zeman, in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport oggi in edicola. 

Al ritorno sulla panca rossoblù - era stato esonerato il 23 dicembre - il tecnico boemo ha ottenuto un pareggio con l'Empoli, con gl azzurri di Sarri che hanno raggiunto l'1-1 solo al 93', dopo una gara dominata da Dessena e compagni. “Mi è piaciuto nel primo tempo, davvero non credevo che dopo tre mesi i ragazzi si ricordassero il mio calcio. Sono stato piacevolmente sorpreso dalla risposta tanto positiva. Magari potevamo fare qualche giocata in più. E, dopo appena quattro giorni di lavoro, avevo previsto che la squadra avrebbe registrato un calo, non era pensabile che riuscisse a mantenere certi ritmi, ha detto Zeman.

Proprio contro l'Empoli al Sant'Elia non sono mancate le contestazioni da parte di una parte dei tifosi: “Non possiamo essere condizionati, anche i giocatori più giovani sanno bene che tocca a noi, sul campo, meritarci il calore e l’entusiasmo dei tifosi. Se sono delusi, è giusto che manifestino, sempre con civiltà, quanto sentono dentro nei confronti di allenatore, squadra e società. Ma solo tutti insieme possiamo restare in A: il tesoro della Sardegna vale tantissimo. Io non sono il salvatore, però devo salvare il Cagliari”.

E sabato il campionato propone la sfida al Milan di Inzaghi, in piena crisi di gioco e risultati:  “Non è giusto limitare l’analisi solo al periodo targato Pippo - frena Zeman -. Piuttosto, faccio una domanda: il Milan dell’ultima fase di Allegri e quello di Seedorf hanno patito meno di Inzaghi? Non cambiamo in funzione dell’avversario, però pure il Cagliari si esprime in funzione di quanto concede chi ha di fronte”.