L'Unione Sarda - E il Cagliari paga pure i danni

L'Unione Sarda - E il Cagliari paga pure i danniTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Andrea Ninni/Image Sport
martedì 8 maggio 2012, 10:30Rassegna stampa
di Fabio Frongia
fonte Enrico Pilia per L'Unione Sarda

Diciamo che si chiude con una beffa una delle stagioni più tormentate del Cagliari targato Cellino. E non stiamo parlando di calcio, dove il presidente è senza dubbio uno dei massimi esperti in Italia. Ma del confronto, a tratti anche demenziale, fra il Comune di Cagliari e la società di viale La Plaia. La beffa – dopo il trasloco a Trieste, l’accordo con il comune di Quartu, il sequestro dei soldi in Lega – arriva proprio da Trieste, la sede scelta dalla società a causa dei ritardi dei lavori del Sant’Elia e i contrasti fra Cellino e il sindaco Massimo Zedda: ora sarà il Cagliari a pagare i danni causati dai tifosi (della Juventus) allo stadio Rocco. Emiliano Edera, assessore comunale allo Sport di Trieste, l’uomo che ha favorito l’arrivo del Cagliari da quelle parti, ora presenta il conto della pacifica invasione di campo di domenica notte: sono stati rotti o bruciati una ventina di sedili nelle due curve, diversi pannelli divisori in plexiglas e una rete di protezione, sono state asportate – come souvenir dello scudetto – le bandierine dei calci d’angolo, la rete della porta di Buffon nel secondo tempo e l’intera panchina che ospitava la Juve. Non solo, perché sono stati asportati anche 30 metri quadrati di manto erboso.

Danni perfino nello spogliatoio che ha ospitato la Juve. Il conto? Poco più di 50 mila euro. Il Cagliari è assicurato, perché Cellino è previdente, ma questa dei danni al Rocco è un altro insuccesso in una stagione politica e imprenditoriale dove nessuno si deve sentire promosso.
E non è finita così, con lo scudetto della Juve in diretta mondiale (da Trieste e non da Cagliari) e i tifosi dei Quattro Mori in silenzio, alla tv. Perché il prossimo passaggio regalerà un nuovo confronto Cellino-Zedda. Probabilmente attorno a un tavolo, dove sarà vietato sbagliare mossa.