La Nuova Sardegna - Cellino, barca sequestrata. Ha evaso l'Iva e il dazio

La Nuova Sardegna - Cellino, barca sequestrata. Ha evaso l'Iva e il dazioTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Giacomo Morini
venerdì 15 giugno 2012, 11:31Rassegna stampa
di Fabio Frongia
fonte Alessandra Sallemi per La Nuova Sardegna

Dopo il fuoristrada, la barca. Il presidente del Cagliari Calcio Massimo Cellino ha ricevuto ancora una volta la visita della Guardia di finanza e degli ispettori doganali, stavolta sul venti metri e in mare aperto, mentre si trovava a bordo con alcuni amici. Così come il fuoristrada, finito sotto sequestro in aprile, l’imbarcazione non aveva la documentazione ritenuta necessaria per entrare nel territorio italiano. Al presidente del Cagliari è stato contestato il reato di contrabbando per non aver pagato Iva e dazio in ragione di 400 mila euro. La barca è stata sequestrata ieri mattina, resterà in custodia al gestore del Portus Karalis, la società di gestione dello scalo di via Roma. Secondo la legge il cittadino italiano che arriva in porto con una barca acquistata altrove deve presentarsi al varco e assolvere gli obblighi doganali. Se si tratta di uno straniero in vacanza deve comunque presentarsi alla dogana e ha 18 mesi di tempo per trattenersi nelle acque italiane senza incorrere in alcuna sanzione. Il caso di Cellino, secondo la procura, l’ufficio delle dogane e la Guardia di finanza è diverso: il presidente del Cagliari non è in vacanza, la sua barca è arrivata in Sardegna alla fine dell’anno, viene usata per diporto, si muove in acque italiane. L’avvocato di Cellino, il professor Giovanni Tocco, si riserva di valutare nel dettaglio la situazione, ma intanto spiega: «La barca è straniera, batte bandiera americana, non certo quindi di uno stato che sia anche un paradiso fiscale, è di proprietà di una società statunitense, soggetta alle leggi e al regime fiscale degli Stati Uniti.

Per adempiere agli obblighi doganali non deve pagare alcun onere, il suo uso in acque italiane è regolare. Non sono ancora scaduti i 18 mesi entro i quali un’imbarcazione straniera può stare in Italia senza oneri. Risulta anche che l’obbligo di informazione dell’arrivo in porto sia stato adempiuto. Adesso bisognerà entrare nei dettagli, l’oggetto della contestazione è senz’altro di natura formale, non sostanziale. Vedremo se la comunicazione dovuta sia arrivata a tutti i soggetti destinatari per legge. Ma nella sostanza di questo si sta parlando, non di altro». L’accusa di contrabbando è precisa, evidentemente secondo gli investigatori è riconducibile al presidente del Cagliari che è cittadino italiano. Stessa storia per il Suv. Sequestrato nel parcheggio della sede della società di calcio in viale La Plaia, i funzionari delle dogane affermavano di aver accertato che il Suv era passato da Genova senza che si fosse pagato dazio né Iva.