UN MIRTO CON... GIUSEPPE MASCARA

UN MIRTO CON... GIUSEPPE MASCARATUTTOmercatoWEB.com
© foto di Giacomo Morini
sabato 3 febbraio 2024, 00:03Un mirto con...
di Matteo Bordiga

Un genietto tascabile, che dal cilindro estraeva il coniglio proprio quando meno te l’aspettavi.

Un Harry Potter del pallone, imprevedibile e anarchico, capace di guizzi estemporanei e di prodezze balistiche inaudite e inimmaginabili. Ispirato dalla sua sbrindellata follia calcistica.

Questo è stato Giuseppe Mascara: un pifferaio magico che aveva sempre un asso nella manica, un numero da sfoderare come una saetta nella notte. E sparigliava le carte del match con un gol da centrocampo, o con parabole diaboliche e impossibili osate senza pensarci su, senza una ragione. E senza paura di incassare fischi e sberleffi.  

Proprio questa adorabile incoscienza è stata la caratteristica che più di ogni altra l’ha fatto amare dai tifosi. Spesso anche da quelli avversari. In particolare a Catania - la sua Catania - lo ricordano come un Re Mida con la maglia rossazzurra, che contribuì in modo determinante a far vivere al club siciliano alcune tra le stagioni più memorabili e inebrianti della sua storia.

Nel chiedere all’ex trequartista siciliano un parere circa le sorti del tormentato Cagliari di Claudio Ranieri, scopriamo con piacere che ha sempre serbato una certa simpatia per il club dei quattro mori. Certo è che oggi, all’undici rossoblù, un “grimaldello” come Mascara servirebbe disperatamente per sorprendere e scardinare le retroguardie avversarie.

Giuseppe, come vede questo Cagliari così ondivago e discontinuo? Secondo lei viaggia verso la salvezza o dovrà soffrire fino all’ultimo secondo per non rimetterci le penne?

“Intanto devo dire che il Cagliari è sempre stata ai miei occhi una società e una squadra molto simpatica. Ha certamente un valore aggiunto, rappresentato da mister Ranieri: uno che sa il fatto suo. Per quanto riguarda la stagione in corso, spero vivamente che riesca a mantenere la categoria. Può contare su diversi giocatori di buone prospettive: la sua rosa è un mix di talento e di esperienza. Però sappiamo che la serie A è imprevedibile: vinci una partita e ti assesti in una posizione di classifica confortante, ne perdi due e ti ritrovi in piena zona rossa.”

Il Cagliari ultimamente è spesso costretto a cervellotiche rimonte nei secondi tempi, anche a causa di un atteggiamento molto rinunciatario nei primi quarantacinque minuti che, di solito, non porta frutti. Si va sotto di uno o due gol e poi, nella ripresa, si alza il baricentro e si lancia la riscossa. Che, ovviamente, non sempre riesce. Meglio, a suo avviso, perpetuare questa strategia attendista o scommettere invece sul gioco, sul tentativo di proporre calcio fin dall’inizio della partita?

“Sono certo che il mister sa quello che fa: non è uno sprovveduto. Se in questo preciso momento ritiene opportuno giocare così, evidentemente questa strategia è quella giusta per il Cagliari. Del resto Ranieri non è mai stato un catenacciaro, ma ha sempre cercato in tutti i modi di far segnare i propri attaccanti. E poi vive la squadra nel quotidiano, quindi conosce i calciatori meglio di chiunque altro. Noi possiamo solo guardare da fuori, tifare e sperare nella salvezza del Cagliari.”

Giuseppe, come inquadra la sfida di lunedì sera contro la Roma all’Olimpico? I giallorossi sembrano vivere un buon momento dopo il cambio di allenatore: vengono da due vittorie consecutive. Cosa deve fare il Cagliari per impensierire l’undici di De Rossi?

“Beh, dobbiamo ricordare che prima dell’esonero di Mourinho la Roma stava attraversando un periodo piuttosto negativo. Non è che in due giornate Lukaku e compagni abbiano risolto tutti i loro problemi. In particolare lì dietro ballano un po’: il reparto più in difficoltà mi sembra la difesa, perché più di una volta hanno dovuto riadattare dei centrocampisti al ruolo di difensori. Credo che il Cagliari debba senz’altro provare a giocarsela, tenendo bene a mente che dalla cintola in giù la Roma è vulnerabile e, pertanto, può essere attaccata.”