UN MIRTO CON... LUCIANO DE PAOLA

UN MIRTO CON... LUCIANO DE PAOLATUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 21 febbraio 2024, 00:39Un mirto con...
di Matteo Bordiga

Uno come lui vorresti sempre averlo dalla tua parte.

Mordeva le caviglie, faceva legna e, quando poteva, supportava anche l’azione offensiva. Luciano De Paola, una vita da mediano, era uno di quei centrocampisti di importanza strategica e inestimabile nell’economia di una squadra di calcio. Protagonista col Cagliari della storica doppia promozione dalla C alla A alla fine degli anni Ottanta, ancora oggi – dopo aver intrapreso una proficua e raminga carriera da allenatore – segue con passione le vicende del sodalizio rossoblù, al quale è rimasto affettivamente legato.

Luciano, che momento sta attraversando il Cagliari di Claudio Ranieri? Dopo quattro sconfitte consecutive è arrivato un pareggio, in quel di Udine, che sa di brodino caldo…

“Direi un momento estremamente difficile. Credo che per Ranieri questo sia uno dei periodi più complicati di tutta la sua carriera. Non si era mai trovato in una situazione simile. Sono quei frangenti in cui bisogna avere sangue freddo e cercare di compattare ancora di più il gruppo. Anche il punto di Udine a mio parere è prezioso, perché dopo tante sconfitte consecutive può restituire un minimo di fiducia e rappresentare un’iniezione di energia positiva per la squadra.

La prossima gara contro il Napoli vedrà il Cagliari fronteggiare un avversario anch’esso in grande affanno e che ha appena cambiato la guida tecnica. Sarà una di quelle partite che, se affrontate col piglio giusto, possono regalare grandi soddisfazioni e, chissà, magari anche un risultato di prestigio.”

Ferme restando le qualità di un tecnico straordinario come Ranieri, a suo avviso la squadra non ha giocato ultimamente in modo fin troppo conservativo? I rossoblù, specie negli ultimi due mesi, sono apparsi frenati e rinunciatari, e il loro atteggiamento passivo è stato puntualmente punito. Non servirebbe un po’ più di coraggio, anche nella scelta degli attaccanti da mettere in campo, per tagliare il traguardo della salvezza?

“Purtroppo dopo quattro sconfitte consecutive è normale perdere le proprie certezze. Prima il Cagliari approcciava le gare con sicurezza e con spensieratezza, mentre oggi la prima cosa a cui pensa quando scende in campo è evitare di prendere gol. E se in testa hai solo l’idea di non prenderle, inevitabilmente ti abbassi.

Non è comunque il numero delle punte che schiera l’allenatore a fare la differenza. Anche i centrocampisti dovrebbero alzare il baricentro della squadra e accompagnare maggiormente l’azione offensiva. Puoi iniziare la partita con una, due o tre punte e non cambia niente: i ragazzi hanno paura e sono mentalmente bloccati e condizionati. Il pareggio di Udine potrebbe aiutarli a ritrovare qualche punto fermo che era venuto a mancare.”

Tutti ci auguriamo, contro il Napoli, di vedere un Cagliari un po’ più coraggioso. Anche perché il calcio attuale insegna che lo spirito propositivo premia quasi sempre. Che si lotti per lo scudetto o che si combatta per mantenere la categoria. Lo dimostrano tante altre “piccole” che se la giocano alla pari e fanno più volte punti contro le varie Milan, Juve, Roma, Lazio…

“Diciamo che se ti difendi a oltranza prima o poi l’errore lo commetti e lo schiaffo arriva. Non puoi aspettare sempre l’avversario. Col Napoli il Cagliari dovrà rimanere corto e compatto ma, al contempo, dovrà anche cercare di fare la partita. I partenopei in questo momento accusano molte difficoltà dalla cintola in giù e sono più che attaccabili. Quindi sarà indispensabile disputare una gara attenta in fase difensiva - e l’attenzione, la concentrazione sono le prerogative che oggigiorno mancano a quasi tutti i difensori - ma anche ribattere colpo su colpo agli attacchi degli azzurri, cercando di fargli male. Restare chiusi nella propria metà campo equivarrebbe a consegnarsi agli uomini del neotecnico Calzona.”