UN MIRTO CON... MARCO SANNA

UN MIRTO CON... MARCO SANNATUTTOmercatoWEB.com
giovedì 21 dicembre 2023, 01:51Un mirto con...
di Matteo Bordiga

Indimenticabili i suoi tackle, il suo prezioso lavoro di interdizione a centrocampo, la sua capacità di fare da frangiflutti davanti alla difesa. E quella marcatura asfissiante su Roberto Baggio, nella gara di Coppa Uefa contro la Juventus al Sant’Elia, che fece saltare i nervi al Divin Codino, di fatto tagliandolo fuori dalla partita.

Marco Sanna, uno dei mediani più generosi e instancabili che abbiano mai militato tra le fila del Cagliari, oggi allena – con profitto – la primavera della Torres. E, ovviamente, continua ad avere un occhio di riguardo per i rossoblù del capoluogo isolano, dove ha vissuto l’acme della sua carriera dal 1992 al 1998.

Marco, come ha visto il Cagliari nella sfida del “Maradona” contro i Campioni d’Italia partenopei?

“Direi che ha disputato un’ottima partita. Avrebbe certamente meritato il pareggio: i rossoblù erano tutti sul pezzo e vogliosi di portare a casa un risultato positivo. I singoli del Napoli hanno fatto la differenza, ma i ragazzi di Ranieri si sono ben comportati a livello collettivo. Credo tuttavia che, in occasione del secondo gol, avrebbero dovuto pressare meglio Osimhen all’inizio dell’azione, quando ha preso palla. Anche perché un giocatore come lui una volta che riceve il pallone e va via in velocità è difficilissimo da contenere. Quando ha stoppato sul lancio in profondità del compagno i difensori sardi avrebbero dovuto essere molto più aggressivi e, soprattutto, impedirgli di girarsi.”

A suo parere i cambi operati da Ranieri tra primo e secondo tempo e il passaggio alla difesa a tre hanno contribuito a far arretrare il baricentro del Cagliari nella ripresa?

“Diciamo che parlare dopo, a giochi fatti, è sempre molto semplice. Certo, è un dato oggettivo: dopo quelle sostituzioni la squadra si è abbassata. Però se Ranieri ha agito in questo modo avrà avuto i suoi motivi. Penso che volesse cercare di arginare maggiormente Osimhen e Kvara, che cominciavano a imperversare con troppa pericolosità nella trequarti isolana. Poi è difficile dare dei giudizi dall’esterno: bisognerebbe conoscere le dinamiche interne della squadra per interpretare con cognizione di causa le mosse dell’allenatore.”

Al “Maradona” il Cagliari ha lasciato in panchina i trequartisti – Viola e Mancosu – ovvero i collanti in grado di raccordare il centrocampo con l’attacco, preferendo puntare prima su un 4-4-2 con Oristanio largo a destra e poi su un 3-5-2 nella ripresa. Col Verona pensa che verrà ripristinata la formula col fantasista, ovvero il 4-3-1-2 più volte proposto da Ranieri negli ultimi due mesi?

“Senz’altro il mister avrà studiato nei minimi dettagli le caratteristiche del Verona, e sarà perfettamente in grado di dare al Cagliari il ‘vestito tattico’ più adeguato al match del Bentegodi. Ovviamente quando decidi l’assetto della tua squadra devi tenere conto anche di come giocano gli avversari: non puoi scendere in campo sempre e comunque con un modulo fisso e invariabile solo perché è quello che a te piace di più. Ad esempio, devi analizzare le qualità del centrale di centrocampo della squadra che vai ad affrontare per stabilire se andarlo a prendere con una seconda punta o con un trequartista. Confido nel fatto che lo staff tecnico rossoblù prepari al meglio la sfida di Verona. Comunque devo essere sincero: a Napoli il Cagliari se l’è giocata alla pari, e a viso aperto. Ora ha bisogno di punti: vedremo dunque che modulo e che atteggiamento adotterà sabato coi gialloblù di Baroni.”

Cosa dobbiamo aspettarci dalla trasferta veneta? Gli uomini di Ranieri entreranno in campo con l’idea fissa di ottenere i primi tre punti esterni della stagione?

“La squadra è viva, e per conto mio a Verona può fare bottino pieno. Vedo una sfida combattuta, affrontata con aggressività e con voglia di vincere. Una bella partita, ricca di emozioni. I tre punti al Bentegodi sono possibili.”

Come prosegue la sua avventura da tecnico della primavera della Torres? È soddisfatto del lavoro svolto e dei risultati finora conseguiti?

“Intanto premetto che la prima squadra torresina sta lavorando benissimo. Anche nell’ultima gara con la capolista Cesena si è ben disimpegnata, per cui direi che gli uomini di Alfonso Greco sono sulla strada giusta. Per quel che ci riguarda, siamo insieme da quattro mesi e stiamo cercando di fare le cose per bene. Personalmente sono soddisfattissimo perché i miei giovani calciatori mi seguono e, grazie a Dio, stiamo ottenendo anche dei buoni risultati. Anche se questo, in realtà, è proprio l’aspetto che mi interessa di meno: ciò che mi preme è assecondare la crescita e la formazione dei ragazzi, con l’obiettivo – che rappresenterebbe una splendida gratificazione per il nostro lavoro e per la società stessa – di farne esordire il prima possibile almeno uno in prima squadra.

Abbiamo tanti talenti in erba provenienti da tutta la Sardegna, ma anche diversi elementi nati in continente. Cerchiamo di coltivarli e di farli migliorare tutti, dal primo all’ultimo. Ci alleniamo intensamente ben cinque giorni alla settimana, con uno staff preparatissimo e di alto livello. Era da tanti anni che il settore giovanile della Torres non veniva curato con questa professionalità e dedizione. Io e miei collaboratori diamo il cento per cento ogni giorno, sperando di formare uomini e calciatori di valore.”