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UN MIRTO CON... ROBERTO MALTAGLIATI

UN MIRTO CON... ROBERTO MALTAGLIATITUTTOmercatoWEB.com
domenica 25 febbraio 2024, 00:02Un mirto con...
di Matteo Bordiga

Un anno e mezzo in riva al Poetto, ma che anno e mezzo! Una promozione pirotecnica in serie A - nella serie B più affollata e competitiva di ogni epoca - e la riconferma per il successivo campionato nella categoria regina, a sgambettare più di una big e a conquistare una salvezza in panciolle condita da tante partite spettacolari e memorabili.

Era il Cagliari di Zola, Esposito, Suazo e Langella: i quattro cavalieri dell’Apocalisse (per le difese avversarie). Il Cagliari di Edy Reja prima e di Daniele Arrigoni poi, in cui Roberto Maltagliati - granitico centrale difensivo di grande tempra ed esperienza, reduce da tanti anni trascorsi in forza al Torino - ricopriva sempre un ruolo fondamentale come guida e faro della retroguardia. Fortissimo nel gioco aereo e solido in marcatura, il centrale di Cuggiono metteva la museruola ai formidabili attaccanti che popolavano la serie A dell’epoca, aiutando la squadra a trovare il giusto equilibrio tra una fase difensiva efficace e la straripante fase offensiva trascinata dalle quattro frecce acuminate che, tanto contro le avversarie della B che contro Roma, Juventus e Inter, mietevano reti su reti.

Roberto, come vede questo Cagliari così in affanno nel tentativo di conservare la categoria? Alla fine ce la farà a salvarsi?

“Quest’anno sarà molto più difficile che in altre circostanze, anche perché oggi l’Empoli ha fatto un risultato straordinario in casa del Sassuolo che, almeno parzialmente, cambia le carte nella corsa salvezza. La sfida di questo pomeriggio contro il Napoli sarà naturalmente difficilissima, ma a prescindere da questa gara il Sassuolo, in classifica, è lì a portata di mano. In più c’è il Verona che, a mio parere, è di gran lunga la squadra più sfortunata del campionato, perché fa delle grandi partite ma alla fine perde o, al massimo, pareggia. Il Cagliari, non stiamo a nasconderci, ha deluso e non poco. Del resto quando vieni da quattro sconfitte e un pareggio è evidente che qualcosa non sta girando per il verso giusto. I rossoblù ci avevano abituato a grandi rimonte e a non arrendersi fino a oltre il novantesimo; ecco, mi sembra che ora tutto questo stia venendo un po’ a mancare. Certo, il tempo per centrare l’obiettivo c’è ancora. Ma Ranieri deve urgentemente trovare la quadratura del cerchio.”

Questo Napoli convalescente, che tuttavia ha dato segnali di risveglio nel secondo tempo del match di Champions League contro il Barcellona, come va affrontato e - magari - battuto?

“Dal punto di vista della qualità dell’organico il Napoli non si discute. Ma col cambio di allenatore i partenopei potrebbero incontrare dei problemi, legati alle difficoltà ad assimilare in poco tempo i nuovi schemi, e magari alcune lacune potrebbero manifestarsi nel corso della partita. Poi è chiaro che l’episodio singolo potrebbe anche girare a favore del Cagliari: che so, un calcio d’angolo o una mischia in area. Però devo dire che, sulla carta, la vedo davvero molto difficile per gli uomini di Ranieri.”

Decisive e senza ritorno, quasi sicuramente, saranno le prossime sfide contro Empoli e Salernitana.

“In particolare la gara con la Salernitana non si può proprio sbagliare. In quella occasione saranno d’obbligo i tre punti. Le altre partite andranno interpretate con lo spirito giusto, che del resto il Cagliari ha sempre avuto: i sardi, storicamente, sono quasi sempre riusciti a conquistare la salvezza, soprattutto grazie ai punti raccolti tra le mura amiche. E poi la conferma della serie A per la squadra di Ranieri è anche una mia speranza personale: io i rossoblù vorrei sempre vederli nel massimo campionato.”