Cagliari, non ci sono più alibi

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lunedì 4 aprile 2022, 15:30Approfondimenti
di Paola Pascalis

La partita contro l’Udinese, per il Cagliari doveva essere la partita della riscossa, dopo le tre sconfitte consecutive rimediate contro Spezia, Lazio e Milan: i segnali di cedimento erano stati diversi, ma nessuno si sarebbe aspettato una disfatta simile in terra friulana.

Le parole di Capozucca nel pre-gara, a ribadire che le quattro sberle prese all’andata erano state il punto più basso della stagione, facevano pensare a tutto, tranne alla possibilità che il Cagliari potesse toccare un punto ancora più basso di quello precedente.

Cinque gol da parte dell’Udinese che riportano alla realtà una squadra che forse si è persa nell’autocompiacimento, dopo i cinque risultati utili consecutivi che la avevano rilanciata in ottica salvezza a inizio 2022: una compagine che sembrava aver trovato la quadratura del cerchio, tanti applausi a Mazzarri che era riuscito finalmente a trasmettere un’identità ai suoi uomini e tanti giocatori sotto i riflettori. O, almeno, così sembrava. Dopo la vittoria sul Torino, il Cagliari è tornato a mostrare i limiti già mostrati a più riprese durante la prima parte della stagione: il bilancio è disastroso e il tempo degli alibi è agli sgoccioli. Il campionato scorre via veloce e questa volta, a differenza della partita di andata, non c’è tempo per portare capri espiatori sul banco degli imputati. La squadra scesa in campo ieri è sembrata impaurita, sfilacciata, specchio di quel Cagliari visto nelle ultime tre stagioni. I continui cambi tattici sembrano aver creato ulteriore caos in campo: incomprensibile la scelta di rinunciare a Lykogiannis, con conseguente spostamento di Bellanova a sinistra. Una scelta che ha significato rinunciare alla spinta offensiva del giovane terzino e esposto il Cagliari alle incursioni friulane sulla corsia di destra, dove Zappa è parso a più riprese frastornato, come accaduto nelle precedenti uscite da titolare. Il successivo passaggio della linea difensiva a quattro poi, sembra aver fatto smarrire completamente la lucidità anche a Goldaniga e Lovato.

Mazzarri ha fatto mea culpa ieri davanti ai microfoni assumendosi le responsabilità di quanto visto in campo, ma non basta. Negli ultimi tre anni a Cagliari si sono succeduti ben cinque allenatori, eppure i difetti della squadra sono rimasti identici. La mancanza di un regista è uno dei problemi divenuti ormai cronici, a cui la società, una sessione di calciomercato dopo l’altra, non ha fatto nulla per porre rimedio.

Le uniche note liete della giornata sono il ritorno al gol di Joao Pedro e quelli in campo di Rog e Walukiewicz: da qui Mazzarri e il Cagliari devono ripartire per invertire la rotta già sabato contro la Juventus.