Il protagonismo dell'ex affloscia le istantanee vere del calcio

Il protagonismo dell'ex affloscia le istantanee vere del calcioTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Liggi/TuttoCagliari.net
domenica 5 ottobre 2014, 13:19Approfondimenti
di Massimiliano Morelli

Verona-Cagliari è racchiusa in due tiri di sinistro scagliati nel secondo tempo, il primo di Avelar, parato da Rafael all'inizio e l'altro di Panagiotis Tachtsidis, prestato dal Genoa all'Hellas e finito alla sinistra di Cragno poco prima che si chiudesse il sipario. Verona-Cagliari è anche nei colpi di testa di Ceppitelli e Toni: quello del primo vale un'incornata da urlo che passa appena sotto la traversa, quella del campione del mondo un pallone che invece si stampa sulla traversa e fa fantasticare perfino un pomeriggio fortunato ai cagliaritani. Peccato che Verona-Cagliari finirà negli annali come una sconfitta per gli ospiti, la quarta dell'era zemaniana, arrivata nonostante una produzione calcistica non disprezzabile e con la sola disdetta del pallone che non entra all'inizio quando Ibarbo e Sau tentano l'assalto vincente.

Peccato anche che la descrizione di chi la racconta spesso sia sovvenzionata da frasi retoriche e cadute di stile senza eguali, come quando ascoltiamo che “l'attaccante del Verona tira in bocca al portiere del Cagliari”: nessuno chiami in causa l'Accademia della Crusca, ma continuiamo a credere che chi è “ex” (ex calciatore, ex allenatore, ex direttore sportivo) possa far tutto, tranne che immedesimarsi nei panni del cronista. Verona-Cagliari non ridimensiona i sogni di chi ha sbancato la Milano mazzarriana: sì, fa intuire un cammino complicato ma comunque passionale come quelle istantanee di attaccamento alla maglia regalate da Cossu che hanno fatto imbestialire il popolo scaligero e quell'ex che, con buona pace di chi esalta le “bandiere nel calcio” inorridisce al cospetto d'una mano che indica la fascia da capitano e si porta la mano sul cuore.