La favola del Natale

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sabato 22 dicembre 2012, 13:37Approfondimenti
di Redazione TuttoCagliari.net
fonte di Massimiliano Morelli

C'era una volta un sogno che durò settantacinque minuti proprio l'ultimo giorno, quello della fine del mondo, che poi non ci fu. Un  sogno fatto di corse a perdifiato e birilli bianchi e neri saltati facile facile, come in un videogioco. Un viaggio onirico fantastico, che undici elfi vestiti di rosso e di blu avevano fatto in una terra lontana, erranti come vagabondi ma forti come la roccia, pure se piccoli, per niente impauriti anzi coraggiosi come non mai pure se dall'altra parte c'era una signora vecchia e acida, scaltra  calcolatrice, fredda come il ghiaccio, accompagnata da un generale col naso che gli gocciolava e la parrucca al posto del cappello. Faceva freddo nelle terre lontane, dietro casa di quella vecchia che urlava e tirava calci pensando di non esser vista. Gli elfi vestiti di rosso e di blu erano belli ma apprezzati da pochi pure se lavoravano duro, tagliavano legna e scaldavano i cuori.

Poi però arrivarono gli orchi cattivi per difendere quella vecchia signora che barcollava, un po' brilla e intontita dai folletti che le giravano attorno. E gli orchi cattivi decisero che quella favola doveva interrompersi, perché le storie belle non sono di casa, da queste parti. Così arrivò il fantoccio della vecchia signora, che prima era elfo e adesso è senza memoria, che tradì il passato e abbracciò gli altri birilli bianchi e neri sorridendo all'orco vestito di giallo. Così finì la storia di quegli elfi vestiti di rosso e di blu, che da undici rimasero in dieci quando la folla urlò all'orco vestito di giallo di azzannare il loro piccolo capo,  a tradimento. Piansero i bambini che sognavano una storia a lieto fine, mentre gli orchi vestiti di giallo, la vecchia signora e il generale senza voce ma con gli occhi cattivi andarono a dividersi il maltolto.