ll meglio deve ancora venire, basta qualche cumplanare

ll meglio deve ancora venire, basta qualche cumplanareTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Liggi/TuttoCagliari.net
mercoledì 17 settembre 2014, 10:04Approfondimenti
di Marco Deiana
fonte di Massimiliano Morelli

Fa un po' pensare, nella giornata in cui si producono 28 gol, una squadra zemaniana che non riesce a uscire dall'anonimato. Siamo schietti: consapevoli degli attributi da “calcio-follia” dell'allenatore che guida oggi il Cagliari, se vi avessero sottoposto i risultati della giornata senza farvi vedere le squadre, avreste certamente accoppiato al 4-5 di Parma o al 7-0 di Milano la sfida fra i rossoblu e l'Atalanta. Invece, comunque in un Sant'Elia finalmente decente rispetto alle due ultime stagioni – spalti gremiti, tifosi che incitano, nessuna inquadratura “paracula” al fine di inquadrare spigoli di “lavori in corso” - affiora il più normale dei risultati, ammesso e non concesso che la sconfitta casalinga possa considerarsi una normalità. Poco importa in ogni caso l'1 a 2 patito contro la Dea, almeno si comincia a intravedere quel briciolo di spettacolo che si chiedeva alla nuova era, che parte col ko interno ma che non deve essere crocefissa da chi, comunque, ha pazientato anche troppo in passato. Lo stesso Stefano Colantuono – uno vero, sincero, realista - ha ammesso che un pareggio sarebbe stato risultato più giusto.

Ma il calcio è questo, prendere o lasciare , e “la dura legge del gol” di Max Pezzali rispecchia appieno il primo impegno casalingo dei rossoblu. Un film già visto? Certo, ma stavolta c'è stato qualcosa in più rispetto ai trascorsi degli ultimi anni fra possesso palla e tiri nello specchio della porta avversaria. “Il meglio deve ancora venire”, in testa risuona il refrain di Ligabue, più o meno voluto. Magari, per far venire quel meglio, servirà giocare la palla “da di a do, da do a da, da da a di” e offrire qualche cumplanare in più a Ibarbo.