Quando il calcio si trasformava in poesia

Quando il calcio si trasformava in poesia
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venerdì 14 ottobre 2022, 19:15Approfondimenti
di Giancarlo Cornacchia

Difficile descrivere in poche parole il genio di Fabian Alberto O'Neill, perchè l'uruguaiano era tante cose. Genio con la palla tra i piedi, e come tutti i geni ha pure vissuto come tali, sregolato. Indimenticabile il suo arrivo a Cagliari, il suo viso sperduto ed innocente che gli fecero subito guadagnare il soprannome di "cucciolo". Bastarono due giorni, l'esordio in coppa Italia contro l'Atalanta, per far innamorare di lui il pubblico rossoblù: cross dalla sinistra, stacco di testa perentorio, e goal decisivo.

Le sue partite raccontano di un giocatore sopraffino, accarezzava la sfera come in pochi hanno visto fare a Cagliari, secondo solo al Principe, Enzo Francescoli. Da applausi i suoi lanci millimetrici, i suoi assist per gli attaccanti di turno che non potevano che gustare i suoi "cioccolatini". La sregolatezza l'ha pagata a caro prezzo. Di certo come calciatore avrebbe potuto raccogliere molto di più.