Qui non serve Johnny Depp

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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
lunedì 12 gennaio 2015, 10:06Approfondimenti
di Redazione TuttoCagliari.net
fonte di Massimiliano Morelli

Resti pure a sbadigliare nella “sua” Milano il signor Osvaldo, che se c'è qualcosa di cui non s'ha bisogno a Cagliari è uno spogliatoio spaccato dalle primedonne. Resti pure nel limbo di una carriera che in sette anni lo ha visto cambiare maglia otto volte. Meglio l'esuberanza giovanile di Samuele Longo da Valdobbiadene, ventiduenne pronto a combattere su ogni pallone e contro la scalogna; sì, meglio la sua voglia di fare che la “superiorità” di chi snobba un popolo fedele e appassionato come quello sardo. Qui non c'è bisogno d'un sosia di Johnny Deep.

Anticipato questo, preambolo doverosamente anti-spocchia, c'è l'inevitabile leggera euforia per il primo successo interno della stagione, che coadiuvato dal gol di Lazarevic a Bergamo permette al Cagliari di rimontare due punti sugli orobici e tre sull'Empoli, che a dare un'occhiata alla classifica è la squadra su cui fare la corsa-rimonta. Sbavature? Ancora tante, ma si può soprassedere, per il momento. Si sorride invece sulle voci da stadio. In cronaca la germanicità del nome Caio Rangel si trasforma in francesismo ricercato ma avariato con la “g” allisciata, ma non si può aver tutto dalla vita; però la spalla di turno della tv a pagamento fa cadere le braccia quando ostenta l'immancabile “serve gettare il cuore oltre l'ostacolo”, roba da manoscritti dei tempi di Meazza e Piola. Soprassediamo.

Verranno tempi ulteriormente migliori per questa squadra, gli acquisti di gennaio salveranno la baracca, basti osservare Brkic alla “prima” fra i pali per fantasticare qualcosa di meglio rispetto a quanto s'era subito nelle scorse settimane. Anche se, a dirla tutta, l'antagonista di oggi è stato fin troppo abbordabile.