QUI INTER - Marotta: "Abbiamo bisogno di uno stadio nuovo. Avvio di campionato difficoltoso? Bisogna avere pazienza"

Il Presidente e CEO dell'Inter Giuseppe Marotta è intervenuto a Radio anch'io sport, su Radio 1, commentando la situazione relativa al futuro di San Siro e al nuovo stadio. Queste le sue dichiarazioni al sito ufficiale dei nerazzurri.
"Parlo come presidente, come cittadino milanese e come uomo di sport. Milano è una delle città più attrattive d’Europa, ma rischia di diventare marginale nel panorama calcistico europeo. Non è più in grado di ospitare una finale di Champions League, non sarà una delle città candidate a ospitare gli Europei del 2032. Questo perché si è creato un dibattito politico dove gli attori principali sono politici di trent’anni fa, molto conservatori, che non conoscono l’innovazione. San Siro chiaramente va rispettato: è un contenitore di emozioni, è un’icona, rappresenta la storia di Inter e Milan, ma è fatiscente e vetusto, necessita di continua manutenzione. Bisogna guardare avanti. Come Wembley è stato abbattuto, per lasciar posto a un nuovo Wembley, anche qui c’è bisogno di fare la stessa cosa.
L’idea è quella di costruire un nuovo stadio nelle adiacenze di quello attuale e si tratterebbe di un investimento privato, al 100% a carico di Inter e Milan. Porterebbe grandissimi vantaggi alla città di Milano in termini di turismo, di occupazione, di attrattività. I vantaggi sono estremi, anche per i Club. Al momento non siamo competitivi nemmeno in Europa. Al massimo Inter e Milan hanno incassato, in una stagione circa 80 milioni di euro a testa dallo stadio, quando ci sono club che arrivano anche a 300 milioni di euro a stagione. Il gap così è troppo alto e mina la competitività.
Abbiamo la forte esigenza di avere uno stadio nuovo, moderno e accogliente, con caratteristiche che in Europa sono davvero comuni. Negli ultimi 10 anni in Europa sono stati costruiti 153 nuovi stadi: 28 in Turchia, 23 in Polonia, 16 in Russia, 12 in Inghilterra. In Italia sono stati ristrutturati solo tre impianti, pari all’1% del totale. Si capisce subito quanto il gap sia ampio. La nostra idea è quella di costruire il nuovo stadio a Milano, ma se ci fossero difficoltà saremo costretti a guardarci attorno, a siti diversi e fuori dal Comune di Milano. Ribadisco: lo stadio vogliamo farlo insieme, con il Milan e che si tratterebbe di un investimento privato delle due società. È un fatto eclatante, perché non dimentichiamo che in Italia 12 dei 20 Club italiani sono in mano a proprietà straniere. Immaginiamoci cosa sarebbe successo senza l’intervento dei fondi americani per Inter e Milan…
Riguardo alla capienza, rispetterà una media europea. Da parte dei Club ci sarà rispetto per i tifosi appartenente a ceti medi e bassi. L’affluenza deve essere sempre garantita, con prezzi calmierati e rispettosi. È chiaro che andranno incrementati alcuni aspetti relativi allo stadio, come gli sky box e tutti gli aspetti commerciali riguardanti l’evento partita. Lo stadio resta un contenitore di forti emozioni, ma è anche un asset che genera ricavi. Incrementarli ci porta verso una sostenibilità fondamentale a garantire la continuità storica dei nostri Club".
Marotta ha anche commentato l'avvio di stagione nerazzurra:
"Siamo solo alla quarta giornata e abbiamo già giocato in trasferta una delle partite più importanti della stagione: bisogna avere pazienza. C'è stato il cambio dell'allenatore, è fisiologico avere qualche difficoltà, ma serve molta calma: siamo convinti che la cultura del lavoro e i valori della squadra e dell'allenatore siano sufficienti a riportarci dove vogliamo arrivare. Siamo molto contenti di aver lanciato due espressioni del nostro Settore Giovanile: Cristian Chivu che ha allenato per sei stagioni, con importanti successi con la Primavera, e Francesco Pio Esposito, cresciuto proprio nel nostro Settore Giovanile. Questo è un aspetto che ci lusinga: bisogna avere il coraggio di lanciare i giovani. Accanto a giocatori che magari a fine carriera arrivano in Italia portando il proprio bagaglio di esperienza è importante far esordire i giovani: negli ultimi anni anche i grandi Club stanno seguendo questa politica, questi giovani rappresentano il futuro dei Club e della nazionale".