L'ex rossoblù Bucchi: "Thiago Motta allenatore preparato. Acerbi? Credo e spero che non sia vero ciò che si dice"

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© foto di Nicola Ianuale/TUTTOmercatoWEB.com
martedì 19 marzo 2024, 15:15Ex rossoblù
di Paola Pascalis

L'ex calciatore del Cagliari Cristian Bucchi, in rossoblù nella stagione 2003/2004, ha parlato di tanti temi riguardanti il nostro calcio ai microfoni di Sportitalia. Di seguito alcuni passaggi:

Quanta voglia ha di tornare ad allenare?

“Ovviamente c’è grande voglia di rientrare in campo, credo però che nei momenti in cui uno è a casa ed è fermo, sia fondamentale soprattutto capirsi, quindi capire come ripartire e da dove”.

Il Napoli ha reagito al momento difficile?

“Credo che soprattutto nell’ultima uscita si sia rivisto un Napoli abbastanza vicino a quello dello scorso anno. Una squadra più coraggiosa, più offensiva, con più trame, più occasioni da gol. La squadra che abbiamo visto con Spalletti ci ha fatto divertire, ora la vedo tornata in salute”.

Cosa le piace di più del Bologna di Thiago Motta?

“Del Bologna mi piace tutto, perché è un progetto che parte da lontano, costruito con grande intelligenza, con pazienza. Perché i progetti hanno bisogno di tempo e di pazienza. Mi è piaciuta la scelta di Thiago Motta che è un allenatore molto preparato ed è un gran signore: ha sempre i modi giusti di porsi davanti alle telecamere, nelle interviste, ma al contempo è un sanguigno, secondo me, nel trasmettere le sue idee alla squadra. Quindi questo credo che lo completi. Ha un ottimo organico che gioca veramente un bel calcio, alle sue spalle ci sono una società lungimirante ed un pubblico che è sicuramente un gran sostegno, che sogna da tanti anni di poter vivere questi momenti”.

Bucchi, Acerbi è nell’occhio del ciclone: che ne pensa di quanto successo fra lui e Juan Jesus? Il fatto che fra di loro abbiano “risolto” in campo ha attutito inizialmente la cosa: è giusto?

“Ho avuto il piacere di allenare Francesco, quindi conosco la persona: so che è un ragazzo incredibile, di una grandissima sensibilità. E’ ovvio che in campo possono saltare un po’ i nervi, possono succedere delle cose, ma non credo che sia tollerabile una cosa del genere, se davvero fosse accaduta. Posso solo dire che non sono cose che fanno parte di Francesco, quindi credo e spero che non sia vero ciò che si dice. Viceversa, credo che sia stato invece un bellissimo gesto quello di Juan Jesus che nonostante abbia notato e abbia sofferto per quello che potrebbe essere successo, ha stemperato molto bene, da persona molto intelligente e matura, nel post-partita. E’ ovvio che queste cose non fanno piacere nel contesto sociale in cui viviamo e che cerchiamo ovviamente di migliorare, però la vedo anche come una cosa molto lontana da Francesco, che è un ragazzo di una sensibilità estrema”.