BARELLA NEL SOGNO ROSSOBLÙ

BARELLA NEL SOGNO ROSSOBLÙ
lunedì 5 luglio 2021, 00:45Il punto
di Vittorio Sanna
Vittorio Sanna, giornalista e scrittore, per i tifosi rossoblù "la voce del Cagliari". Nella sua trentennale carriera ha raccontato in radiocronaca oltre 700 partite, quasi 600 in serie A. Uno dei più accreditati storici del Cagliari

Non sto qui a raccontare i miei pensieri quando vedo giocare Nicolò Barella. Ciò che pensavo prima lo penso ancora e non sento di fare una brutta figura a parlare di sogni e bandiere. Non sto qui a ribadire un concetto antico, una reliquia preziosa del mio vedere lo sport. Una reliquia non certo di moda. Ma mi pongo un quesito che porgo ai miei lettori:  Barella sarebbe lo stesso se fosse rimasto al Cagliari?

Già qui, divido il mondo. In tanti sono convinti che un calciatore cresca solo se va in una squadra vincente e quindi Barella non sarebbe mai andato all’Europeo perché sarebbe rimasto a un ipotetico livello inferiore. Secondo questa teoria, a 24 anni, se non avesse giocato e vinto con l’Inter non sarebbe adatto alla Nazionale Italiana. Una posizione che non può avere tema di smentita.  Se non guardando al passato. Anche Riva nel 1968 aveva 24 anni, da compiere. E non aveva mai giocato le Coppe Internazionali. Non aveva neanche mai sentito il profumo dello scudetto. Il Cagliari fino ad allora non era mai andato oltre il sesto posto. Eppure Riva era titolare in Nazionale e vinse quell’Europeo. Realizzò il suo settimo gol in azzurro nella finale contro la Jugoslavia, obiettivo a cui può puntare anche Nicolò.

Ma vi immaginate cosa rappresentava per i Sardi un giocatore del Cagliari che vinceva gli Europei da grande protagonista? Era la negazione del teorema che solo giocando con una grande puoi essere un grande calciatore. Era sconfiggere anche la politica (o il pregiudizio) della Nazionale per la quale il giocatore di una provinciale ha meno possibilità di essere preso in considerazione, il caso Cragno,  per intenderci. O c’è qualcuno che è convinto che Meret abbia fatto tanto di più da meritare il sorpasso? Certamente, Barella protagonista rossoblu all’Europeo non avrebbe diviso i Sardi, li avrebbe uniti. Come Gigi Riva. Sarebbe quel “Gigi Riva che tornerà” cantato da Piero Marras. Ha scelto di sguire la corrente per vedere riconosciute le sue indiscusse, oggettive, straordinarie qualità perché poteva anche capitare, stando al Cagliari, che facesse la fine di Cragno,  o di Cossu nel 2010, o anche di Matteoli nel 1988. Niente di comunque facile perché all’Inter devi arrivarci, con l’Inter devi giocarci, con l’Inter devi vincere e la Nazionale la devi conquistare e tenere.

Non sono convinto sia merito dell’Inter, ma solo di quel ragazzo cresciuto nella Scuola Calcio “Gigi Riva” che la vittoria ce l’ha nel sangue, come le sfide e la lotta. Una sfida e una lotta che in molti, altrettanti molti, avrebbero voluto che venisse lanciata in nome della maglia rossoblù. Sarebbe stato tutto ancor più bello. Sarebbe stato certamente più difficile. Ma sognare che prima o poi un “Gigi Riva tornerà” non credo che sia motivo di brutta figura. Non può essere una brutta figura, sognare in grande, come iniziò a fare nel 1968 il Cagliari che vinse lo scudetto due anni dopo, tenendo Gigi Riva, resistendo alle lusinghe e ai soldi. Per ora accontentiamoci di vedere dimostrato che i Sardi non sono razza inferiore. E che forse, anche all’interno della loro Nazionale di club, il Cagliari, meriterebbero di vedere più protagonisti. Sapendo che per noi rossoblu è sempre più bello anche se è molto più difficile.

VITTORIO SANNA  - Giornalista e scrittore, per i tifosi rossoblù "la voce del Cagliari". Nella sua trentennale carriera ha raccontato in radiocronaca oltre 700 partite, quasi 600 in serie A. Uno dei più accreditati storici del Cagliari. Autore del libro "La Terra dei Giganti", appena uscito nelle librerie. Un viaggio nella storia dello sport e della relativa statuaria sportiva, dalle prime civiltà ai giorni nostri. Una sezione con i profili degli 88 olimpionici e paralimpici sardi nelle Olimpiadi e Paralimpiadi moderne finora riportati alla luce attraverso un continuo lavoro di ricerca.