Cagliari, vacanze finite: si riparte con una serie di punti interrogativi e una linea di condotta non chiarissima. C'è ancora un "puzzle" da comporre. Giulini deve aver mangiato la foglia...

Cagliari, vacanze finite: si riparte con una serie di punti interrogativi e una linea di condotta non chiarissima. C'è ancora un "puzzle" da comporre. Giulini deve aver mangiato la foglia...
mercoledì 7 luglio 2021, 03:31Il punto
di Sergio Demuru
Sergio Demuru - Corrispondente da Cagliari di Tuttosport dal 2007, al seguito del Cagliari Calcio dal 1997 avendo collaborato con altre testate quali Il Giornale di Sardegna e Sardegna 24.

Eppur si muove. La stasi dovuta alle celebrazioni per le imprese della Nazionale di Roberto Mancini che ha centrato la finale in un Euro 2020 disputato con un anno di ritardo sta volgendo al termine. Il raduno veronese è oramai prossimo e successivo trasferimento nella quiete di Pejo da lunedì prossimo.

Il Cagliari deve però ancora comporre il “puzzle”. Vi sono tutta una serie di punti interrogativi che al momento disegnano un futuro inquietante e dai contorni sfocati. Semplici ha fatto una capatina a fine giugno a Fort Village in occasione della giornata dedicata agli sponsor ed ha confermato la fiducia incondizionata su quelli che saranno i progetti societari.

Per adesso la linea di condotta non appare chiarissima. Sono arrivati tanti sussulti, ma di concreto solo addii e l’arrivo di Strootman, tassello comunque importante nella zona nevralgica che andrà a compensare la oramai sicura partenza di Nandez. Per il ritiro di Pejo è stato convocato anche il giovanissimo Obert di provenienza Samp, ma pare destinato ad Olbia per farsi le ossa.

È pur vero che nel panorama generale del calcio italiano non vi sono grandi manovre atte a destabilizzare. Tutti sono in attesa degli eventi, il contante è merce rara ed anche il patron Giulini deve aver mangiato la foglia, tenendo d’occhio come prima opzione la capacità di resistere ad eventuali tentazioni di acquisizioni inopportune. Addirittura imponendosi di incassare prima di investire. Uno schema condivisibile, se vogliamo, per ogni imprenditore che si rispetti e che voglia tenere in attivo la propria azienda.

Oramai il calcio va gestito come una multinazionale, con profitti che devono rispondere a caratteristiche ben precise di mercato. In questo contesto ecco che si inseriscono le trattative per la cessione di un “pezzo pregiato” come Nandez, per non parlare di Cragno, concupito da mezza serie A italiana e non solo. Alla fine si sta evitando di lasciar partire il portiere di Fiesole in nome e per nome dell’amor di patria, ma l’uruguaiano, di ritorno con qualche acciacco dalla Copa America laddove la sua selezione Nazionale è stata eliminata dalla Colombia, dovrà fare le valigie per la Premier.

Senza fretta, tanto il periodo di riposo da contratto è opzione da sfruttare per tante ragioni. Con Cragno confermato porte aperte per la cessione di Vicario, che andrà ad Empoli, mentre si è arenata la trattativa per Sirigu, scaricato dal Torino e che potrebbe accasarsi alla Juventus, ma come secondo.

Capozucca è vigile e punta Mirante, come piano B. Ma non basta. La fase difensiva è l’anello debole. Solo Ceppitelli e Carboni hanno la certezza di vestire il rossoblù anche nel prossimo torneo. Godin è un tormentone e Walukiewicz chiede spazio con tante pretendenti. In tutta questa serie di incastri si dovrà cercare di metter su un reparto che già nella scorsa stagione ha accusato pericolosi scricchiolii.