Un pareggio più utile al morale che alla classifica. Il Cagliari di Liverani in versione “operaia” strappa un punto in casa del Genoa

Un pareggio più utile al morale che alla classifica. Il Cagliari di Liverani in versione “operaia” strappa un punto in casa del GenoaTUTTOmercatoWEB.com
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sabato 8 ottobre 2022, 19:16Il punto
di Giuseppe Amisani
Giuseppe Amisani, corrispondente da Cagliari per il Corriere dello Sport-Stadio

di Giuseppe Amisani

Quanta fatica. Ma alla fine il Cagliari ha ottenuto quello che voleva: non perdere. E soprattutto non subire gol dopo le quattro sberle rifilate dal Venezia nel precedente turno di campionato. Il pareggio a reti bianche ottenuto al Ferraris contro un Grifone indiavolato, è stato un primo passo in avanti dopo le due sconfitte consecutive rimediate, entrambe alla Unipol Domus, dalla compagine rossoblù prima e dopo la sosta. Il Bari e i lagunari erano stati abili nell’ottenere il massimo da qualche passaggio a vuoto (più di uno al cospetto della squadra veneta) del Cagliari. Che ora si è riscoperto operaio. Una squadra brutta e sporca quella vista a Genova, ma allo stesso tempo efficace. Pronta a badare al sodo, la compagine isolana ha evitato, come un pò troppo spesso le è accaduto in precedenza, di giocarsi addosso. Niente leziosità, niente preziosismi fini a se stessi. Ma tanta sostanza fatta di corsa e di lotta in ogni angolo del campo. Agli onori della cronaca, dopo il pomeriggio da dimenticare contro il Venezia, è stata tutta la retroguardia al gran completo. Da Radunovic che ha abbassato la saracinesca alla coppia Altare-Goldaniga con quest’ultimo che è stato praticamente impeccabile.

Ne è venuta fuori una partita non certo spettacolare e, per i sardi, di grande sofferenza. Le migliori occasioni, infatti, le hanno create proprio i padroni di casa mentre dall’altra parte Lapadula e compagni non sono mai riusciti a tirare nello specchio. Qualche buona iniziativa c’è stata, soprattutto con il rasoterra a giro di Nandez che con il mancino è andato vicinissimo al gol, ma ancora il Cagliari è molto lontano da quello che vorrebbe vedere Liverani. E da quello che si aspettavano di incitare i tifosi rossoblù che nelle prime otto giornate di questa stagione hanno praticamente sempre sofferto. Ci vuole pazienza, d’accordo. I cambiamenti sono stati tanti, le facce nuove parecchie e non tutti sono al top della condizione. Gli acciacchi stanno facendo il resto, ma ora è tempo di pigiare con decisione sull’acceleratore. La squadra rossoblù ha capito che ogni tanto bisogna buttare la palla in tribuna ma, quando c’è la possibilità, ha l’obbligo di provare a giocare. La qualità è tanta nell’organico e, pur nella lotta che impone la serie cadetta, dovrà presto emergere. Uno dei nei del Cagliari, infatti, è proprio il reparto offensivo, inteso nell’ accezione più ampia. Poche azioni da rete, pochissimi tiri e quasi nessuno nello specchio della porta. Bisogna aumentare la presenza numerica in area avversaria ma soprattutto è necessario farlo con qualità e intensità. L’esperimento del 4-3-1-2 non è servito a molto e il ritorno al 4-3-3 ne è stata la conferma. Ora non resta che continuare a lavorare su una strada ben precisa che dia identità ma soprattutto un’idea di gioco definita ad un gruppo che, fino ad ora, non ha dimostrato di possederne una. Limitare il Genoa e raccogliere il massimo, in un momento di difficoltà, può essere un ottimo inizio. Uno spartiacque con il vecchio Cagliari, quello lezioso e ancora con la testa alla massima serie, e il nuovo, pronto a lottare con il coltello tra i denti per ribattere, colpo su colpo, ogni assalto anche di fronte al peggior avversario. I gol, così come lo spettacolo, arriverà. Almeno questo è l’auspicio per evitare che si faccia un grande salto nel vuoto con un ulteriore nuovo corso che farebbe perdere ulteriore tempo. La strada, con il pari di Genova, potrebbe essere finalmente tracciata ma all’orizzonte c’è già la prova del nove. Sabato pomeriggio alla Unipol Domus sarà di scena il Brescia di Massimo Cellino e questo sarà, davvero, un appuntamento da non fallire.