Tino Idini all'Unione Sarda: "Mi godo la pensione a Sarroch ma il calcio resta la mia passione"

Tino Idini all'Unione Sarda: "Mi godo la pensione a Sarroch ma il calcio resta la mia passione"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
giovedì 21 ottobre 2021, 12:15Interviste
di Laura Pace

Costantino Idini da Porto Torres, noto Tino è stato intercettato dall'Unione Sarda, il quale ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano sardo. Il classe 1955, noto difensore-centrocampista rossoblù, è stato uno dei giocatori sardi a militare in Serie A nel Cagliari, anche se in un'annata sfortunata come il 1975-’76 (quella della retrocessione in B e del terzo grave infortunio a Riva). Dopo 2 anni di nazionale Under 18 alla corte di Azeglio Vicini, è passato a splendide stagioni in Serie C e B con Spal, Padova, Taranto, Trento e Nuorese, con cui nel 1985 concluse la carriera, prendendosi a cuore le sorti di un ragazzino promettente: Gianfranco Zola, di cui Tino è anche padrino di Cresima.  

Ai microfoni dell'Unione parla della sua grande passione: il calcio e di come ha passato gli ultimi anni : "Mi godo la pensione a Sarroch, insieme alla famiglia. Dopo che ho smesso di giocare ho lavorato 29 anni nella raffineria di Moratti come impiegato. Ma il calcio resta per sempre la mia passione. Ho fatto vari anni l'allenatore in squadre dilettantistiche del Cagliaritano e conservo soprattutto un rapporto fraterno con gli ex compagni del Porto Torres, con i quali vincemmo il titolo provinciale allievi nel 1970, arrendendoci 1-0 solo in finale regionale contro il Cagliari". Poi racconta il passaggio nei rossoblù: "Si, Mario Tiddia, allora allenatore delle giovanili, non mi fece neanche ritornare a casa. Dopo un anno e mezzo Mondino Fabbri mi fece esordire in Coppa Italia contro il Milan. Marcai un certo Romeo Benetti. Andò molto bene".