Greco: "Alla Torres quattro anni intensi. La sconfitta con l'Atalanta una giornata inspiegabile"

Alfonso Greco, ex tecnico della Torres, ha parlato così della sua esperienza in Sardegna ai microfoni di TuttoC:
Che ricordi si porta dietro dell'esperienza in Sardegna?
"Tanti ricordi belli, perché abbiamo vissuto quattro anni intensi: dalla vittoria playoff alla salvezza in C nonostante la partenza in ritardo per il ripescaggio e poi la bella cavalcata con il secondo posto, con tante vittorie su campi blasonati. L'anno scorso ci siamo ripetuti e non era affatto scontato. Il ricordo più brutto, invece, è sicuramente la partita di andata con l'Atalanta U23 negli ultimi playoff. Non ho dormito per una settimana, ancora oggi non riesco a darmi una spiegazione perché non c'era stata nessuna avvisaglia nei giorni precedenti. È stata una di quelle giornate inspiegabili, che possono capitare nell'arco di una stagione e purtroppo a noi è capitata proprio nella partita più importante dell'anno".
C'è un po' di rammarico anche per il tipo di avversarie che vi siete ritrovate nel girone negli ultimi due anni? Il Cesena due anni fa ha mantenuto un cammino da record, l'ultima finale playoff ha messo di fronte due squadre del vostro girone
"Ternana-Pescara è stata la dimostrazione che il nostro era un girone veramente importante e di livello. I playoff sono un torneo a parte, dove incidono diversi fattori e il Pescara è stato bravo a sfruttare tutte le occasioni e a vincere contro la squadra più forte del nostro girone".
A proposito di playoff, l'eliminazione col Benevento brucia più di quella con l'Atalanta?
"Sono stati due doppi confronti diversi. Col Benevento abbiamo subito una vera ingiustizia sportiva, perché nell'arco dei 180 minuti avremmo meritato noi. Il Benevento ha creato mezza occasione e l'ha capitalizzata mentre noi, soprattutto nella partita di ritorno, abbiamo costruito una grande mole di occasioni ma non siamo riusciti a segnare. Diciamo che in questi due playoff non siamo stati particolarmente fortunati".
In entrambi i casi, siete entrati in corsa nei playoff dopo una lunga pausa
"L'anno del secondo posto siamo stati fermi venti giorni ed è dura gestire una pausa così lunga. Sicuramente ci ha penalizzato perché non è facile stimolare i ragazzi senza l'orizzonte immediato della partita. Quest'anno la pausa non ha inciso molto, è stata semplicemente una giornata storta".
C'è un giocatore che, in questi anni alla Torres, ha sorpreso positivamente?
"Una delle soddisfazioni, in questi quattro anni, è che abbiamo costruito un gruppo che è cresciuto insieme con il passare delle stagioni. Sette-otto ragazzi erano con noi già l'anno della Serie D, poi la società ha aggiunto tasselli di esperienza ogni anno. Giocatori come Mastinu, Giorico e Fischnaller ci hanno dato una mano ad alzare il livello ma non solo loro, perché non voglio fare un torto a nessuno: alla fine la nostra forza è stata sempre il gruppo".
La Torres ha affrontato tutte le seconde squadre in questi anni. Sono davvero utili al sistema calcio?
"Le squadre B hanno una loro validità, a patto che i ragazzi siano bravi a calarsi nella mentalità della Serie C e, come ha dimostrato il Milan in questa stagione, non è sempre facile. Non giudico negativamente il progetto, però è giusto che ci siano dei limiti al numero delle seconde squadre perché, altrimenti, si toglie spazio a tante realtà di provincia".