Mancosu a Radiolina: "La 5? All'inizio ero un po' così, poi ho pensato che potevo prendere questa responsabilità. Ho sentito il parere di tutti"

Mancosu a Radiolina: "La 5? All'inizio ero un po' così, poi ho pensato che potevo prendere questa responsabilità. Ho sentito il parere di tutti"TUTTOmercatoWEB.com
giovedì 29 settembre 2022, 19:15News
di Maria Laura Scifo

Marco Mancosu è intervenuto ai microfoni di Radiolina durante la trasmissione "Il Cagliari in diretta". Queste alcune delle sue dichiarazioni: "Mia madre quando sono tornato, siccome non arrivavano notizie, mi manda un messaggio e mi scrive: "vorrei saperlo da te e non dai giornali se vieni". Quindi le ho detto che ancora non sapevo, ma che c'era la possibilità. E' una situazione particolare, ma sono contenti. La festa post Cittadella era più per il compleanno, ma è stato bello.

Una cosa che mi è mancata tantissimo è stata la pizzetta al taglio. In Italia non ci sono e mi è mancata troppo e poi il fatto di avere il Poetto. Poter fare una passeggiata e prendere un caffè lì.

La 5? Nasce dal fatto che non c'era il mio numero disponibile che è l'8 e sono stato consigliato da persone vicine. All'inizio ero un po' così, perché era troppo importante. Poi ho detto perché no? Ho giocato con Lele, ero alla sua gara di addio e ho vissuto anche la partita per lui. Se c'è uno che deve prendere questa responsabilità forse sono io. Poi questo l'ho fatto sentendo tutti i pareri: società, gruppo, Lele. Se in lui avessi avvertito qualsiasi tipo di problema, non mi sarei azzardato. Parlare con lui mi ha dato la spinta definitiva.

La cosa più bella è che sto indossando la maglia del Cagliari. Vivere questo presente, perché ho sempre viaggiato per cercare la mia dimensione. Mi piacerebbe finire a Cagliari la carriera, ma mi sto godendo la sensazione di giocare a Cagliari. Per noi sardi è sempre particolare. Se non avessi avuto la certezza di essere protagonista, non sarei mai tornato. Non mi sarebbe piaciuto tornare per dire 'vabbè sono a casa per finire la carriera'.

Radja per me è il più forte con cui mi sia allenato. Non ho avuto il piacere di giocarci insieme, perché lui era in campo e io in panchina. Per me è stato il più forte. Mi piace molto come persona, perché è una persona onesta e vera. Mi piacciono le persone così. I calzettoni strappati? E' per non farmi richiamare i crampi durante la partita, penso anche lui lo facesse per lo stesso motivo.

Squadre più forti in Serie B? Sono parecchie. Forse il Genoa e il Parma a livello di nomi. Però mi piacciono tantissimo Reggina, Brescia e Frosinone.

La scorsa settimana? Un tema molto delicato perché è stato una botta tremenda per lui. MA da questo punto di vista il mister è molto professionale e non ci ha fatto captare niente. Noi forse siamo la sua valvola di sfogo per non pensare e con noi è tranquillo e sereno. La partita la abbiamo preparata con un po' di amarezza. Se fosse arrivato almeno un punto con il Bari sarebbe stato diverso".