Pelizzoli: "Il nostro segreto? Unità e remare dalla stessa parte"

Non si è molto abituati a vedere e parlare con Ivan Pelizzoli, portiere di riserva del Cagliari, che per il suo ruolo all'interno del gruppo rossoblù e per la sua riservatezza rimane spesso ai margini dello scenario che sta sotto i riflettori. Il che non fa venire meno la sua importanza nella realtà guidata da Roberto Donadoni, bergamasco come l'estremo difensore, che quest'oggi ha fatto visita ai piccoli alunni della scuola elementare di Via Beethoven, a Quartu S.Elena. L'essere bergamaschi, come ha detto Ivan rispondendo a una domanda della giovanissima platea odierna, ha cementato anche il gruppo ad Asseminello: "Sono particolarmente legato a Marchetti e Lazzari, perchè sono bergamaschi come me, e a Biondini, col quale giocavo a Reggio Calabria. Mi è dispiaciuto veder partire un amico come Matri, però il calcio è così, rimane un amico".
Dalle parole dell'ex portiere della Roma emerge un grande senso di appartenenza alla maglia rossoblù da onorare al meglio, anche dopo aver conosciuto la ribalta di uno scudetto (maglia Roma 2000-2001) e della Nazionale. Dell'esordio in azzurro (Ginevra, Svizzera-Italia, nel 2003) dice di "ricordare poco, solo una grande emozione alla vigilia".
Poi, un monito ai ragazzi. Lui che è cresciuto nel florido vivaio dell'Atalanta, uno dei migliori in Italia per la qualità dei giocatori sfornati sia sotto il profilo calcistica ma soprattutto umano. Basti pensare ai vari Inzaghi, Canini, Pazzini, Montolivo e tanti altri: tutta gente brava e con la testa sulle spalle. Quando ero più giovane, i miei amici uscivano la sera e io me ne restavo a casa, magari a guardare un film. Sono piccole rinunce indispensabili, se vuoi diventare un calciatore sul serio. Comunque bambini, ricordatevi di studiare, perchè è fondamentale: dove giocavo io, volevano che mi impegnassi sui libri. Il calcio era un incentivo per lo studio".
Quando si passa a parlare della stagione in corso, che l'ha visto approdare in Sardegna un pò a sorpresa, dopo l'esplosione della 'bomba-Marchetti', la mente torna a sabato scorso, e la mazzata di Milano: "Avremmo meritato di raccogliere punti, però ormai è andata. Dobbiamo dimenticarci della partita di Milano e pensare alla Lazio. Una gara difficile, dovremo dare il 100%".
Tra un elogio al gruppo e al mister: "Siamo uniti e remiamo tutti dalla stessa parte. Requisito indispensabile per far bene", e uno ai due colleghi di reparto Agazzi e Marchetti: "Con loro mi comporto da Ivan Pelizzoli. Ho un ottimo rapporto con entrambi, sono amici oltre che essere grandi professionisti", Ivan afferma candidamente di non soffrire per lo scarso utilizzo: "Sapevo prima di venire che questo sarebbe stato il mio ruolo. E' altrettanto vero che è dura vederla da fuori, mi sembra normale".
Chiusura dedicata al prossimo match contro la Lazio. Una partita che definisce "particolare" dopo i "quattro anni splendidi vissuti a Roma...".