Vittorio Sanna racconta Muzzi: "Una vita legata al Cagliari, anche nei momenti bui"

Nel suo ultimo video su YouTube, Vittorio Sanna ha voluto celebrare i 54 anni di Roberto Muzzi, raccontando alcuni episodi significativi che testimoniano il suo profondo legame con il Cagliari. Di seguito, un estratto sintetizzato dalla redazione di TuttoCagliari.net:
"Oggi Roberto Muzzi compie 54 anni, non sembra vero, ma anche per lui gli anni passano. Tanti auguri, Roberto. Perché questo intervento? Perché credo che nella storia del Cagliari ci siano dei personaggi che non scompaiono mai. Roby è uno di questi, uno di quelli che è sempre rimasto attaccato alla maglia, anche quando è stato accusato di non farlo. Perché vi dico questo? Perché lo conosco direttamente, perché l'ho vissuto direttamente, e perché ne ho la certezza per tutta una serie di episodi. L'ultimo è quello eclatante, quello che mi ha sorpreso, quello che mi ha dato conferma di questa grande passione per il Cagliari: è relativo al giorno dopo la partita di Venezia, in cui siamo retrocessi. Alle sette e mezza del mattino, al telefono c’era Roberto Muzzi che, praticamente, era disperato per quello che era successo il giorno prima. Disperato perché il suo Cagliari era retrocesso in modo inglorioso, in una partita stranissima. E da lì l'ennesima disponibilità: lui non sapeva nemmeno come far arrivare alla società la volontà di dare una mano, di rendersi utile. E si tenga conto che stiamo parlando comunque di un allenatore delle giovanili della Roma, che ha fatto il secondo in Serie A con Andreazzoli, che è stato anche all'estero per fare l'allenatore. Quindi, una persona comunque competente, che nel momento in cui è riuscito a trovare il contatto con la società, un'altra volta ancora è tornato a Cagliari.
Quando è che era partito, e qualcuno ne aveva travisato la sua partenza? Quando, da calciatore, finito il campionato '98-'99, lui non pensava assolutamente di andare via, tanto che aveva già rifiutato una proposta da una squadra internazionale. Il suo destino, diceva, era Cagliari. Come, d'altronde, sta dimostrando oggi. In quell'occasione fu il presidente Cellino a chiamarlo, mentre lui era in vacanza nella sua casa tra Budoni e San Teodoro, a chiedergli di accettare il trasferimento all'Udinese. Un trasferimento all'Udinese senza che ci fosse nessun tipo di adeguamento di stipendio: lo stesso stipendio che prendeva a Cagliari, quindi alla pari. Perché Cellino gli diceva che quei soldi erano necessari da incassare per poter riuscire a mantenere in salute la società. Roby, con il cuore pesante, andò dal sole della Sardegna che ama al profondo nord di Udine, per quel passaggio che poi è stato da molti definito un tradimento. Non è perché Roberto è ancora qui, a disposizione della società - qualsiasi ruolo gli venga dato, lui è disponibile - ed è stato uno dei protagonisti, ve lo garantisco, di quello che magari non trapela all'esterno, ma serve a cambiare anche il modo di pensare di una società intera".