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ESCLUSIVA TC - FRANCESCO MORIERO: "Spero che il Cagliari e il Lecce si salvino a braccetto: occupano un posto importante nel mio cuore. L'aspetto mentale sarà decisivo: lunedì occhio al Verona, che gioca benissimo sulle ripartenze in verticale"

ESCLUSIVA TC - FRANCESCO MORIERO: "Spero che il Cagliari e il Lecce si salvino a braccetto: occupano un posto importante nel mio cuore. L'aspetto mentale sarà decisivo: lunedì occhio al Verona, che gioca benissimo sulle ripartenze in verticale"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico Gaetano
venerdì 29 marzo 2024, 14:54Primo piano
di Matteo Bordiga

La sua permanenza a Cagliari è coincisa con le due stagioni più gloriose della storia recente rossoblù. Un anno per regalarsi un sogno e un altro per provare, addirittura, a sublimarlo. Un anno per riportare i quattro mori in Europa e un anno per sfiorare, con tutta la Sardegna che spingeva con la sua forza antica e millenaria, l’apoteosi del trionfo continentale.

Francesco Moriero da Lecce, ala destra sgusciante dalla tecnica purissima e dal dribbling diabolico, dal 1992 al 1994 è stato una delle frecce più acuminate dell’attacco isolano, sotto la guida di due maestri come Carletto Mazzone e Bruno Giorgi. Il suo apporto fu fondamentale per centrare il ritorno in Coppa Uefa e poi, l’anno dopo, per arrivare a un soffio dalla finalissima, scivolata via tra le dita in un’infausta serata che, a San Siro, si tinse di un intenso nerazzurro interista, costringendo Moriero e compagni ad abortire una meravigliosa idea ormai tramutatasi in viva speranza.

Francesco, lei e il suo Cagliari lottavate per inseguire chimere europee. Il Cagliari attuale di Claudio Ranieri, più prosaicamente, combatte per conservare la serie A. Come vede l’undici isolano da qui alla fine del campionato?

“Il Cagliari è una squadra viva, come tutte le formazioni invischiate nella lotta per la salvezza. Magari il problema dei rossoblù è stato l’avvio di stagione, piuttosto traumatico. Ma ora sono pienamente in corsa per raggiungere il loro obiettivo. Io vivo a Lecce, e sto seguendo da vicino il percorso dei salentini… Da questo momento in poi per tutti coloro che devono mantenere la categoria gli scontri diretti saranno assolutamente decisivi. Bisognerà lavorare sui giocatori soprattutto dal punto di vista mentale. E, sotto questo aspetto, il Cagliari ha un’anima, dei tifosi fantastici che lo sostengono e un carattere indomito. A mio avviso ha tutte le carte in regola per restare in serie A, anche se poi il giudice finale è sempre il campo.

La sfida di Pasquetta contro il Verona potrebbe già essere un match-spartiacque, anche se occorre fare attenzione agli scaligeri: io li ho visti dal vivo a Lecce, dove hanno vinto per 1-0. Sanno giocare a calcio e interpretano bene le partite.”

Parlando proprio del confronto di lunedì all’Unipol Domus, a suo avviso che tipo di partita verrà fuori? Il Verona aspetterà il Cagliari o proverà, come fa spesso, a strappare i tre punti con un atteggiamento aggressivo e propositivo?

“L’equilibrio difensivo sarà certamente fondamentale, ma Marco Baroni, che io conosco bene, sa mettere in campo una squadra razionale e ben bilanciata. Una squadra capace sia di difendersi che di attaccare. Difficile, in ogni caso, fare un pronostico: per esperienza posso dire che queste sono partite delicatissime che possono segnare la svolta, in positivo o in negativo, di un’intera stagione. Il Cagliari secondo me dovrà scendere in campo con la consapevolezza che, se proprio non dovesse riuscire a vincere, sarà importante quantomeno non perdere. I rossoblù non dovranno lasciare spazio alle ripartenze degli scaligeri, che giocano molto bene in verticale. A Lecce l’undici di Baroni ha impostato una gara all’insegna dell’uno contro uno, variando anche il modulo di gioco: i veneti sono infatti passati dal 4-3-3 a una più blindata difesa a tre. Sono camaleontici e combattivi, come del resto anche il Cagliari e le altre pretendenti alla salvezza: dal Lecce al Frosinone. Ecco perché dico che saranno gli scontri diretti a fare la differenza.”

Francesco, dopo una prima parte di campionato affrontata adottando spesso un modulo piuttosto conservativo Ranieri, negli ultimi due-tre mesi, in diverse occasioni ha proposto un Cagliari un po’ più spregiudicato e votato alla costruzione del gioco, aumentando il numero dei giocatori offensivi presenti nell’undici iniziale. È stata questa la chiave dell’inversione di tendenza in classifica dei rossoblù?

“Molte volte l’allenatore cerca di trovare un assetto equilibrato in campo anche a seconda del tipo di avversario che va ad affrontare. Almeno questa è la tipica mentalità italiana: in Premier League, ad esempio, più che adattarsi all’avversario le squadre preferiscono capitalizzare al massimo i propri punti di forza. Vedremo se Ranieri, da qui in avanti, riproporrà il modulo più offensivo cercando di lavorare maggiormente sulle qualità tecniche della propria squadra o se, al contrario, sceglierà innanzitutto di tamponare gli attacchi avversari per poi, eventualmente, cambiare assetto in corso d’opera. Quel che è sicuro è che il Cagliari col Verona dovrà portare a casa i tre punti, perché queste sono gare senza ritorno in cui ti giochi la vita.”

Anche in considerazione del fatto che poi i sardi affronteranno, una dopo l’altra, Atalanta, Inter e Juventus… Sarà ovviamente più complicato ricavare punti da questo trittico terribile.

“Attenzione, però: anche per questi squadroni non sarà affatto semplice incontrare una squadra, come il Cagliari, che deve assolutamente salvarsi. Chi lotta per ‘sopravvivere’ è sempre cattivo, agonisticamente feroce, determinato. Io, personalmente, spero che il Cagliari e il Lecce taglino il sospirato traguardo a braccetto: sono due compagini che hanno un posto speciale nel mio cuore. Gli uomini di Ranieri possono farcela, per le loro qualità tecniche e psicologiche: dovranno affrontare una sorta di mini-torneo in cui l’aspetto mentale, che il tecnico romano è bravissimo a gestire, sarà decisivo.”