ESCLUSIVA TC - ROBERT ACQUAFRESCA: "In attacco punterei su un profilo giovane e futuribile. Non sottovaluterei la voglia di rivalsa di Shomurodov: in Sardegna potrebbe esplodere. Giulini ormai è un presidente esperto, forgiato dai propri errori"

ESCLUSIVA TC - ROBERT ACQUAFRESCA: "In attacco punterei su un profilo giovane e futuribile. Non sottovaluterei la voglia di rivalsa di Shomurodov: in Sardegna potrebbe esplodere. Giulini ormai è un presidente esperto, forgiato dai propri errori"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca
giovedì 3 agosto 2023, 11:50Primo piano
di Matteo Bordiga

Ha cambiato diverse casacche nei suoi quindici anni da professionista tra serie A e serie B, ma non è mai sbocciato e fiorito così come ha fatto a Cagliari con la maglia dei quattro mori.

Tre stagioni in Sardegna, tra il 2007 e il 2011 (intervallate da due fugaci apparizioni tra le fila di Atalanta e Genoa), che sono coincise con l’acme della sua carriera. In quel periodo Robert Acquafresca segnava in tutti i modi: di rapina, di potenza, di testa, in acrobazia. E il suo Cagliari continuava a sorprendere l’Italia pallonara. Prima con la strabiliante rimonta salvezza sotto la guida di Ballardini, poi col calcio-spettacolo dell’undici allegriano, che raccoglieva applausi a scena aperta ovunque andasse a giocare.

Nonostante la militanza in svariate altre compagini prima di appendere gli scarpini al chiodo nel 2020, Robert è rimasto dentro di sé un tifoso rossoblù. Soffre, spera, gioisce e si dispera per le sorti della squadra che rappresenta tutta una regione. E non può fare a meno di congratularsi con Ranieri e la sua truppa per la straordinaria impresa messa a segno quasi due mesi fa al San Nicola.

Robert, come ha visto il Cagliari nella finale playoff contro il Bari? Ritiene che la promozione in serie A, in definitiva, sia stata meritata?

“Direi proprio di sì. Già col Parma avevamo assistito a uno splendido ribaltone all’Unipol Domus; poi i rossoblù erano andati al Tardini a fare una partita solida e convincente, passando legittimamente il turno. Col Bari diciamo che se la sono giocata fino all’ultimo, e poteva finire in qualsiasi modo. Ma nel complesso la promozione è stata, a mio parere, meritata.

È opinione comune, e io la condivido, che il Bari abbia adottato una strategia sbagliata al San Nicola, difendendo lo 0-0 che gli avrebbe permesso di salire in serie A e lasciando troppo l’iniziativa al Cagliari. All’andata i pugliesi erano stati certamente superiori, ma a Bari il Cagliari ha fatto una gara intelligente e, negli ultimi minuti, ha rotto gli indugi e si è giocato il tutto per tutto. Trovando il gol risolutivo in pieno recupero.”

Ora il Cagliari sta cercando di attrezzarsi per la serie A. Come vede l’organico messo su finora dal DS Bonato e da Ranieri, al netto degli infortuni di due pedine strategiche come Rog e Lapadula?

“Gli stop del croato e dell’italoperuviano sono delle tegole pesanti, perché si tratta di due giocatori estremamente importanti. Ai loro ko aggiungo quello di Mancosu, altro elemento chiave della squadra. Non so se la società vorrà integrare ulteriormente la rosa, aldilà degli infortuni verificatisi nell’ultimo periodo. Per l’attacco credo che, disponendo già di calciatori d’esperienza come Pavoletti e Lapadula, si potrebbe puntare tranquillamente su un profilo giovane e futuribile. Sempre senza dimenticare che è arrivato anche Shomurodov.”

A proposito dell’uzbeko, domanda “da attaccante”: lei cosa si aspetta da lui, considerato il fatto che nelle ultime stagioni, nonostante la gran mole di lavoro svolto per sostenere la manovra d’attacco della propria squadra, ha faticato parecchio a segnare?

“Punterei tutte le fiches sulla sua voglia di rivalsa. La speranza è che a Cagliari possa esplodere, mettendo in mostra tutte quelle potenzialità che in altre piazze ha espresso solo a tratti. Come diceva lei è anche un centravanti di manovra, in grado di aiutare molto la squadra. L’augurio è che l’aria della Sardegna – come spesso in passato è capitato a vari attaccanti, compreso il sottoscritto – possa fargli bene.”

Quali obiettivi deve porsi la società rossoblù, dopo il pronto ritorno in serie A, a breve e a lungo termine?

“Per prima cosa penserei a blindare la categoria. Senza illudersi e, soprattutto, senza illudere i tifosi. Del resto due anni fa è arrivata una retrocessione bruttissima. Andrei sul sicuro, puntando a una salvezza comoda e tranquilla, raggiungibile anche grazie all’esperienza di un allenatore navigato. Lo stesso Giulini ormai è un presidente esperto, e non ripeterà sicuramente gli stessi errori commessi in passato. D’altra parte si sbaglia per imparare, no? Il Cagliari ha fatto tesoro delle peripezie vissute negli ultimi anni e si ripresenta ai nastri di partenza della serie A, ne sono convinto, più forte e più consapevole.”