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Francesco Vitale: "Cagliari, alla fine sarà salvezza tranquilla. Occhio a Esposito, ma la Lazio è ampiamente favorita"

Francesco Vitale: "Cagliari, alla fine sarà salvezza tranquilla. Occhio a Esposito, ma la Lazio è ampiamente favorita"TUTTOmercatoWEB.com
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Ieri alle 21:55Primo piano
di Vittorio Arba

In occasione di Lazio-Cagliari, match in programma lunedì sera valido per la 10^ giornata del campionato di Serie A, la redazione di TuttoCagliari.net ha avuto il piacere di intervistare il collega Francesco Vitale, ideatore di CalcioAmarcord Tv e volto di OCW Sport, che segue da vicino la compagine biancoceleste.

La Lazio arriva al match contro il Cagliari dopo lo scialbo 0-0 contro il Pisa. Come arrivano alla sfida i biancocelesti?

"Ci sono varie facce della medaglia. Se analizziamo il percorso della Lazio nelle ultime cinque partite, la squadra non ha mai perso: prima del pari di Pisa aveva battuto la Juventus, offrendo anche una prestazione convincente. Quella vittoria sembrava potesse rappresentare la svolta, ma la trasferta di Pisa — come avevo previsto — si è rivelata una partita trappola. Nel primo tempo la Lazio aveva approcciato bene, colpendo un palo con Basic e sfiorando il gol con Isaksen, ma nella ripresa è stata completamente scialba. Contro il Cagliari resta favorita, anche per il fattore campo, ma è una squadra che vive di alti e bassi e che naviga a vista: non ci sono mai certezze da una partita all’altra. A mio giudizio, non è una stagione da piazzamento europeo, ma neanche una stagione da vivere con ansie di classifica: la Lazio farà un campionato anonimo da metà classifica, con qualche episodio positivo — come la vittoria contro la Juventus — ma senza continuità. Dopo il Cagliari ci sarà la sfida con l’Inter a Milano, che rappresenterà un test più indicativo sul reale valore della squadra".

Lazio che, complice l’assenza di Castellanos, sta faticando a trovare la via della rete. Pensi che Boulaye Dia possa sbloccarsi contro i rossoblù, oppure che Sarri possa trovare qualche soluzione alternativa per l’attacco?

"È una domanda da un milione di dollari. Boulaye Dia è stato il peggiore in campo a Pisa, insieme a Pellegrini. Anche Isaksen ha sprecato una grande occasione, ma da un attaccante con le sue potenzialità — uno che a Salerno aveva dimostrato di poter arrivare in doppia cifra — ci si aspettava di più. Il Dia visto a Pisa è stato irriconoscibile: è apparso spento, impreciso e poco coinvolto nel gioco. Nelle partite precedenti aveva dato un contributo in termini di sacrificio, ma senza riuscire mai a convincere fino in fondo. E pesa ancora l’errore nel derby, quando a tu per tu con Svilar ha fallito un’occasione clamorosa. Va anche detto che l’anno scorso Baroni lo impiegava spesso sotto punta, un ruolo che ne mascherava i limiti realizzativi. Ora, invece, da centravanti puro, le aspettative sono più alte. A Pisa Sarri lo ha sostituito già a fine primo tempo per inserire Pedro: un segnale forte. La mia sensazione è che potrebbe anche non partire titolare col Cagliari".

Che impressione ti ha fatto il Cagliari in queste prime nove giornate? I rossoblù possono mettere in difficoltà i biancocelesti?

"Il Cagliari mi ha fatto una buona impressione. È una squadra che ha già dimostrato di sapersi giocare gli scontri diretti, battendo Parma e Lecce, e credo che alla fine otterrà una salvezza tranquilla. Detto questo, all’Olimpico vedo la Lazio favorita: il divario tecnico e il fattore campo contano. Però è anche vero che i biancocelesti stanno convivendo con molte defezioni: mancano Rovella, Castellanos, Cancellieri, mentre Basic, rientrato dopo un lungo periodo fuori rosa, sta facendo bene. È una Lazio che sta facendo di necessità virtù, ma nelle ultime cinque gare è comunque riuscita a restare a galla".

C’è qualche giocatore rossoblù al quale la Lazio dovrà fare particolare attenzione?

"Ti dico Sebastiano Esposito. In questo campionato da lui ci si aspettava di più, dopo gli otto gol realizzati con l’Empoli nella scorsa stagione. Si è sbloccato nella sconfitta col Sassuolo e credo che possa essere l’uomo più pericoloso, perché dopo quel gol vorrà dimostrare di meritare le aspettative con cui era stato accolto a Cagliari. Ha caratteristiche fisiche e tecniche per mettere in difficoltà la difesa della Lazio, anche se — lo sottolineo — più che temere gli avversari, la squadra di Sarri deve guardare dentro se stessa. Penso a giocatori come Basic o Isaksen: il primo ha fatto un grande passo avanti, segnando con la Juve, fornendo un assist contro il Torino e colpendo un palo a Pisa. Il secondo, invece, alterna buone prove (come contro la Juve) a prestazioni anonime (come proprio a Pisa). La Lazio deve più che altro trovare continuità nei propri uomini: ogni giocatore deve “overperformare”, dare qualcosa in più per non restare nel limbo di metà classifica".

Tra le fila rossoblù troviamo Michael Folorunsho, cresciuto nelle giovanili della Lazio e che dopo diversi anni in giro per l’Italia, sembrava essersi finalmente preso la scena due anni fa a Verona, per poi “perdersi” tra Napoli e Firenze. Dopo un ottimo avvio in rossoblù, il giocatore sembra decisamente in calo: come valuti nel complesso e il giocatore e in quale zona di campo pensi possa rendere meglio, vista anche la difficile collocazione tattica?

"Folorunsho è un centrocampista box-to-box, quindi — per quanto riguarda il Cagliari — non parlerei di equivoco tattico. Mentre a Firenze ha sofferto, oltre ad un equivoco tattico, soprattutto sotto l’aspetto fisico. Ma nel complesso è un giocatore di qualità, sul quale Spalletti ha creduto molto — tanto da portarlo in Nazionale. A Napoli per lui era difficile trovare spazio, vista la concorrenza a centrocampo; probabilmente ha fatto uno step troppo affrettato, senza un passaggio intermedio che avrebbe potuto aiutarlo a maturare. L’esperienza di Firenze non è stata positiva, ma Cagliari potrebbe essere l’ambiente giusto per rilanciarlo. È un giocatore che ha ancora margini importanti: se ritrova continuità e fiducia, può tornare a essere una pedina preziosa anche in chiave azzurra".